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Alitalia, Colaninno lascia presidenza onoraria e cda

15 febbraio 2017 | 18.16
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Alitalia, Colaninno lascia presidenza onoraria e cda

Scossone ai vertici di Alitalia. Roberto Colaninno, presidente onorario dell'aviolinea, lascia il consiglio di amministrazione di Alitalia e le sue dimissioni dovrebbero arrivare sul tavolo del board, convocato domani nel primo pomeriggio. Un addio, quello di Colaninno, che chiude una stagione cominciata nel 2008 quando il numero uno di Piaggio scese in campo con la cordata dei 'patrioti' italiani per prendere il timone della nuova Alitalia, che nasceva dalle ceneri della vecchia compagnia di bandiera pubblica.

Colaninno, che ha annunciato la sua decisione in una lettera inviata al presidente della compagnia Luca Cordero di Montezemolo, si sarebbe dimesso, secondo fonti vicine al dossier, per potersi dedicare completamente alle aziende del gruppo e non per contrasti al vertice. Quello che è certo è che l'uscita di Colaninno arriva in un momento cruciale per la compagnia. Proprio domani il consiglio di amministrazione è chiamato a fare il punto sull'esame che stanno svolgendo Roland Berger e Kpmg, ai quali è stato conferito l'incarico il 23 gennaio scorso. Dopo tre settimane di lavoro, quella di domani sarà la prima verifica da parte del board.

Una tappa importante di un iter che deve portare alla presentazione del nuovo piano industriale al Governo, "dettagliato e condiviso" come avevano chiesto il 9 gennaio scorsi i ministri delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. I quali sono sempre in attesa del business plan.

"Vedremo i sindacati su loro richiesta mentre l'azienda la vedremo, non appena, io spero molto presto, avrà pronto il piano industriale", sottolinea Calenda. "E' importante trovare una soluzione perché -sottolinea - ci sono in gioco tante cose tra cui anche moltissimi lavoratori, ed è un'azienda importante per il Paese".

"Parlerò quando vedremo il nuovo piano industriale", dice Delrio. E, in vista dell'appuntamento con le organizzazioni sindacali convocato per il 20 febbraio prossimo, aggiunge: "i sindacati hanno questioni che riguardano il contratto di lavoro. Ascolteremo quello che hanno da dirci, sono loro che hanno chiesto l'incontro".

A protestare per la mancata convocazione di lunedì prossimo, sono Anpav, Anpac e Usb. "Benchmark è parola ignorata da chi ha cattiva coscienza, ma solo considerando i migliori standard di riferimento Alitalia potrà confrontarsi con un mercato globalizzato. Questa è la nostra sfida, confrontare in modo serio e documentato con i migliori benchmark di mercato prima i costi di noleggio, manutenzione, handling e catering, poi la produttività ed il rapporto tra aeromobili e personale dipendente, sia di terra che di volo, ed infine i salari di tutte le categorie. Piloti ed assistenti di volo sono pronti", affermano Anpav e Anpac.

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