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Anm, Pasquale Grasso nuovo presidente

06 aprile 2019 | 12.27
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Eletto l'esponente di Magistratura Indipendente. Segretario è Giuliano Caputo, Unicost

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Pasquale Grasso, giudice a Genova, esponente di Magistratura Indipendente, è il nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Segretario è Giuliano Caputo, Unicost, sostituto procuratore a Santa Maria Capua Vetere. Vicepresidente è Luca Poniz di Area. Con la presidenza a Grasso si conclude il periodo di rotazione delle varie correnti alla guida del sindacato delle toghe, iniziato nel 2016. Entrano in giunta anche Marcello Basilico (Area), con la funzione di vicesegretario generale, Enrico Infante (Unicost), che dirigerà la rivista 'La magistratura', Liana Esposito (Mi), Bianca Ferramosca (Unicost), Alessandra Salvadori (Unicost) e Giovanni Tedesco (Area). La giunta sarà in carica per un anno, poi nel 2020 i magistrati italiani saranno chiamati a votare per rieleggere i loro rappresentanti all'Anm.

"Sarò il presidente di tutti, l'Anm deve essere la casa di tutti, e io sarò il rappresentante anche di chi non la pensa come me" ha detto nel suo discorso di insediamento Pasquale Grasso, che ha auspicato il ritorno a una giunta unitaria, invitando a rientrare Autonomia&Indipendenza, la corrente che fa capo a Piercamillo Davigo, che nel 2017 si era sfilata. ''Cerchiamo cose che ci uniscono - ha esortato - nel comune interesse di magistrati consapevoli del valore della mediazione tra le varie componenti''. All'invito ha risposto Michele Consiglio, esponente di A&I, ricordando che "per Autonomia&Indipendenza l'unità associativa rappresenta un valore da difendere, non uno schermo dietro cui giustificare ogni scelta o non scelta. Siamo usciti dalla giunta per le non scelte e per i silenzi su alcune nomine del Csm inaccettabili, per la timidezza sul tema del voto telematico per l'Anm. Se siamo pronti a mettere questi temi al centro del dibattito, sarebbe un elemento nuovo e meritevole di riflessione". Cautela sull'ipotesi di un ritorno a una giunta unitaria è invece arrivata da alcuni rappresentanti di Area.

In un passaggio del suo intervento alla riunione del comitato direttivo centrale, subito dopo la sua elezione, Grasso ha poi sottolineato che "non può essere mai negoziabile la tutela dell'indipendenza della magistratura, se si avverte anche solo vagamente che possa essere minacciata". Poi, a proposito dell'ipotesi di separazione delle carriere, ha osservato: "La magistratura è graniticamente contraria alla separazione delle carriere non per motivi corporativistici ma perché la comune appartenenza di giudici e pubblici ministeri offre garanzie di tutela dei diritti dei cittadini".

Quanto al rapporto tra politica e magistratura "è un rapporto tra soggetti di pari dignità che non può prescindere dal rispetto reciproco, inteso non come enunciazione di principio ma criterio generale di azione. I magistrati - ha aggiunto - chiedono che le critiche loro rivolte siano informate e leali, e non trasmodino mai nei luoghi comuni e nella mera delegittimazione". Ed ha ribadito l'impegno dell'Associazione nazionale magistrati a collaborare sugli interventi legislativi in materia di giustizia. "Abbiamo offerto al ministro leale collaborazione per le riforme" ha detto Grasso.

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