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Anziano bruciato vivo, figlio confessa

30 maggio 2019 | 08.25
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Vittorio Leo, 48 anni, agente immobiliare, è stato sottoposto a fermo per l'omicidio del padre

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Un litigio per incomprensioni e dissapori che andavano avanti da tempo: in questo modo Vittorio Leo, 48 anni, ha ricostruito nel corso dell'interrogatorio davanti al pubblico ministero della Procura di Lecce Luigi Mastroniani e ai carabinieri l'omicidio del padre Antonio, 89 anni, vedovo insegnante in pensione, avvenuto ieri pomeriggio a Collepasso. E' stato lui stesso dopo il delitto ad avvisare per telefono i militari della Stazione intervenuti subito nell'abitazione della vittima. L’anziano era riverso per terra in bagno senza vita e presentava su gran parte del corpo ustioni di 2° e 3° grado, come accertato dal medico legale. Sarebbe stata questa la causa della morte.

I carabinieri successivamente hanno trovato al piano interrato dell'abitazione in un contenitore in plastica residui di liquido infiammabile. Vittorio Leo, convivente con il padre, al magistrato ha riferito che il litigio è avvenuto in cucina e in prossimità di alcuni fornelli in quel momento accesi. L'uomo avrebbe cosparso il padre di alcool e poi gli avrebbe dato fuoco. Sulla salma verrà effettuata l'autopsia nell'ospedale ‘Vito Fazzi' di Lecce. Vittorio Leo, agente immobiliare, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, su disposizione del pubblico ministero con l'accusa di omicidio aggravato.

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