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Astronomia, partita sfida Italia-Inghilterra per la sede del quartier generale di Ska

12 febbraio 2015 | 17.29
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Giannini con Giro e Bignami incontrano al Miur la commissione di valutazione. Chi vince la partita avrà il coordinamento politico e tecnico del maxi progetto scientifico da oltre un miliardo di euro

Foto Inaf
Foto Inaf

Partita la sfida fra Italia e Inghilterra per la candidatura della sede del quartier generale del radiotelescopio Ska (Square Kilometer Array), uno dei progetti scientifici e tecnologici più ambiziosi mai realizzati fino ad oggi. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, insieme al sottosegretario agli Esteri Mario Giro e al presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica, Giovanni Bignami, ha incontrato oggi, nella sede del Miur, in Viale Trastevere a Roma, la commissione internazionale che valuterà le proposte finaliste di Padova e Manchester.

Il progetto Ska, del valore di oltre 1 miliardo di euro, prevede la realizzazione di 1.500 radiotelescopi, costruiti su una superficie di un milione di metri quadri, ed è già in atto il braccio di ferro tra l'Australia ed il Sud Africa per ospitare le migliaia di radiotelescopi . Dal canto loro, l'Italia e l'Inghilterra stanno più che affilando le armi p er ottenere la sede del quartier generale e chi vince la partita avrà il coordinamento politico e tecnico dell’operazione.

Il progetto Ska-Square Kilometer Array, che vede undici Paesi impegnati nella realizzazione del più grande radiotelescopio mai costruito al mondo, capace di sondare l'Universo come un unico telescopio di 3000 chilometri. L’Italia è in prima fila nel progetto con circa 60 milioni di euro stanziati, oltre ad essere fra i Paesi fondatori della Ska Organization. Il nostro Paese ha candidato Padova, un'area a sud del Castello Carraresi, poco distante dall'Osservatorio Astronomico di Padova dell’Inaf. La sede Gran Bretagna, invece, ha candidato Manchester.

Nell'icontro di oggi con la commissione di valutazione, il ministro Giannini ha confermato, insieme al sottosegretario Giro, l’impegno economico dell’Italia a supporto del progetto. Giannini, a sostegno della candidatura, ha ricordato la tradizione del nostro paese nel campo dell’astronomia, l’importante rete di centri, enti di ricerca e prestigiose università che operano sul nostro territorio, le numerose presenze dell’Italia in iniziative di ricerca internazionali, la qualità dei distretti tecnologici nazionali.

La titolare del Miur ha anche ricordato che, a fine mese, l’Italia approverà il proprio Piano nazionale della ricerca che stabilirà le priorità e le strategie del Paese per i prossimi sette anni. Il board dei rappresentanti degli undici Paesi partecipanti a Ska, che dovrà decidere sulla nuova sede, si riunirà il 3, 4 e 5 marzo prossimi.

"Sarà un sfida difficile, abbiamo dalla nostra la concretezza degli investimenti fatti e una storia di eccellenza scientifica in radioastronomia di gran classe" commenta Bignami. Gli inglesi, invece, avverte l'astrofisico e numero uno dell'Inaf, "hanno dalla loro un annunciato significativo investimento economico e un’affinità culturale e linguistica con i paesi che ospiteranno Ska, oltre ovviamente a grande qualità scientifica". "Ma ce la giocheremo fino in fondo sicuri di guadagnare punti importanti" tagliato corto lo scienziato, accademico dei Lincei.

Lo Square Kilometer Array sarà un network caratterizzato da un 1 chilometro quadrato di area di raccolta, un grande campo di vista, un’estensione di alcune migliaia di chilometri, e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo.

Ska conterà migliaia di grandi antenne e milioni di ricevitori radio, distribuiti tra le regioni desertiche dell’Africa e del Western Australia, che ne faranno una s traordinaria arma per studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici.

Ska lavorerà su un grande intervallo di frequenze con un miglioramento di 50 volte in sensibilità e di oltre 100 volte in velocità di osservazione del cielo, rispetto agli strumenti attuali. Insomma la sfida Italia-Inghilterra è appena iniziata.

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