Si è definito un "guerriero per i bebè" il 57enne che si è reso responsabile il 27 novembre scorso dell'uccisione di tre persone e del ferimento di altre 9 in una clinica per aborti in Colorado. Robert Lewis Dear, che deve rispondere di 179 capi di imputazione per reati gravi, ha interrotto a più riprese ieri l'udienza che lo vedeva imputato, prendendo la parola di volta in volta per definirsi "colpevole" e stabilire che "non c'è processo", per contestare il proprio difensore, per "chiedere di proteggere i bebè" o per replicare alla lettura dell'elenco dei nomi delle sue vittime con la richiesta di "aggiungervi i bebé degli aborti in programma per quel giorno".
Il difensore dell'imputato ha chiesto al giudice di ordinare una perizia psichiatrica dell'accusato, che rischia la pena di morte.