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Autostrade, De Micheli: "A gennaio la decisione"

Il ministro delle Infrastrutture: "Riforma concessioni non è vendetta, ma regole uguali per tutti". Fonti finanziarie: "7mila posti a rischio"

Paola De Micheli e Giuseppe Conte (IPA/ FOTOGRAMMA)
Paola De Micheli e Giuseppe Conte (IPA/ FOTOGRAMMA)
24 dicembre 2019 | 08.31
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"Nessun esproprio proletario. Nessuna nazionalizzazione o vendetta. Vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti. È così sbagliato in una democrazia liberale?". Così la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, intervistata dal 'Corriere della Sera', riguardo la riforma delle procedure di revoca delle concessioni autostradali. Ma, avverte, "la revoca è una procedura separata, sulla quale stiamo ancora acquisendo dati. Una volta che avremo terminato l’analisi, tutto il governo approfondirà il se, il come e il quando. A gennaio saremo in grado di prendere una decisione ma fino a quando non avremo esaminato tutti gli aspetti non mi sbilancio".

Riguardo l'indennizzo calcolato da Aspi, che considera il contratto risolto, De Micheli è chiara: "E' un modo per mettere in difficoltà il governo, per vedere se qualcuno in Parlamento vota contro. Non è una modalità di comportamento lineare. E dietro c’è un’idea sbagliata. Gli investimenti non ancora remunerati verranno riconosciuti, oltre come già detto quanto previsto dal codice degli appalti. La cosa grave della lettera - dice la ministra - è che il concessionario non riconosca il sacrosanto diritto di un governo, alla luce di tutto quello che è accaduto, di revisionare il modello concessorio ormai vecchio di oltre 15 anni. Credo che sia un diritto-dovere della politica aggiornare le norme e revisionare le concessioni per consentire più controlli, più trasparenza e più sicurezza sulle autostrade".

E sui 7mila posti di lavoro a rischio , sempre secondo Aspi, la ministra dei Trasporti taglia corto: "Se dovesse accadere non è che le autostrade verranno abbandonate. Il governo valuterà e affronterà anche questo aspetto senza mettere a rischio i posti di lavoro".

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