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Baku 2015: Scherma, Italia oro nella sciabola maschile a squadre

26 giugno 2015 | 18.43
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Una medaglia d'oro e due di bronzo sono arrivate dalla scherma ai Giochi Europei di Baku nella giornata di avvio del programma delle prove a squadre. Il decimo oro azzurro che e' valso il momentaneo quinto posto nel medagliere lo ha conquistato la Nazionale di sciabola maschile e le due di bronzo sono state vinte rispettivamente dalle squadre di spada e fioretto femminili.

La medaglia dal metallo più importante e' andata al collo del quartetto di sciabola maschile composto da Massimiliano Murolo, Luigi Miracco, Alberto Pellegrini e Giovanni Repetti. L'oro arriva al termine di una prova straordinaria conclusasi con la stoccata decisiva del 45-44 in finale contro la Romania Grande la gioia di tutto il gruppo azzurro non solo per il successo contro una Nazionale quotata quale quella rumena, ma anche per l'ottima prestazione corale offerta dai quattro sciabolatori azzurri.

"L'ultima stoccata ho pensato 'o la va o la spacca', il provarci è stato importante, è stata una bella emozione", ha detto Murolo dopo l'assalto finale. "Troppo poco il tempo per pensare e per agire, quindi penso sia stata più una cosa di istinto innato che ha Massimiliano e soprattutto un rischio, lì ti prendi un rischio. Per fortuna l'ha spaccata. Sulla carta tirava un avversario più forte di noi essendo il numero tre al mondo

(Tiberiu Dolniceanu ndr.), ci voleva un colpo di genio e l'ha fatto. Merito a lui ed a tutti noi, siamo stati lì fino alla fine, loro sono la squadra A e non era facile e noi siamo stati una vera squadra, questa medaglia ce la meritiamo tutta", ha sottolineato Miracco che ha poi spiegato l'esultanza con l'indice sulla testa dopo la vittoria. "L'indice è partito da me nell'individuale. Ho visto un Roland Garros, cerco di avere un tweet da Wawrinka ma non arriva. Lui partiva sfavorito rispetto a Djokovic e dopo aver perso il primo set è riuscito a batterlo 3-1 e ogni dine set indicava il suo staff così. Ci vuole la testa quando si è meno forti o si hanno delle mancanze", ha aggiunto Miracco.

Una medaglia da dividere in parti uguali anche con Repetti che non e' sceso in pedana. "La medaglia e' al 25% di ciascuno, anche Giovanni (Repetti) è stato fondamentale. Ringraziamo anche Tommaso Dentico il nostro maestro". Ora Repetti deve mantenere la promessa ti tagliarsi i capelli a zero e farsi un tatuaggio. "Sono contentissimo, vedere questa finale dalla panchina è stato ancora più duro, non potendo fare altro che esultare e arrabbiarmi, gioire con loro, ero irrequieto, penso sono stato inquadrato 150 volte che gironzolavo...Non ce la facevo a non esultare, siamo stati fantastici".

E' bronzo, ma vale quanto un oro, la medaglia conquistata dall'Italia di spada femminile. La formazione azzurra composta da Alberta Santuccio, Camilla Batini e Brenda Briasco, con Giulia Rizzi costretta alla panchina per via di un lieve stiramento, sale sul terzo gradino del podio grazie ad una straordinaria prestazione offerta nella finale per il bronzo contro la Russia.

L'Italia, dopo un match condotto quasi interamente dalle quotate russe, ha iniziato una lenta rimonta sino al nono parziale. A chiudere il match è stato l'assalto tra Alberta Santuccio e la russa Anna Sivkova, avviatosi con il punteggio di 30-27 in favore delle avversarie delle azzurre.

Da lì in poi è iniziato lo show della più giovane delle italiane che dapprima rimonta, poi pareggia, quindi subisce, per poi riprendere in mano il match ed imporre il suo ritmo che le permette di allungare sul punteggio, siglare un parziale di 13-6 che conclude l'assalto sul definitivo 40-36, dando il via alla festa azzurra. In semifinale, l'Italia era stata fermata dall'Estonia col punteggio di 45-36.

Sale sul terzo gradino del podio anche l'Italia di fioretto femminile. La squadra azzurra composta da Alice Volpi e Valentina Cipriani, reduci rispettivamente dall'oro e bronzo nella prova individuale, e da Carolina Erba e Chiara Cini, ha infatti vinto la finale valida per la conquista della medaglia di bronzo, contro la Polonia, col netto punteggio di 45-28.

Per le azzurre si è tratta di una prova di grinta, carattere e voglia di vincere, giunta dopo la sconfitta subìta in semifinale, contro la Francia, maturata col punteggio di 45-29. “La sconfitta ci ha lasciato parecchio amaro in bocca e – ammettono – questa medaglia la apprezziamo ma ci sta un po’ stretta”.

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