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Pedofilia: blitz Polizia, dalle scuse dell'insegnante al comò 'truccato'/Scheda

20 giugno 2015 | 18.00
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Il maestro elementare pugliese che si giustifica con i poliziotti dicendo che il materiale gli serviva "a scopo didattico" e poi, rivolto alla moglie: "te lo avevo detto di togliere Internet". L'arrestato nelle Marche che non avvisa i famigliari e questi ultimi, preoccupati, allertano vigili del fuoco e ambulanze. Il figlio che collega con un lungo cavo il proprio pc con quello del padre, in un'altra abitazione, con il genitore ignaro di tutto che si vede piombare in casa gli agenti. E perfino un comò con doppiofondo: non mancano gli aspetti singolari, apprende l'Adnkronos, nell'approfondire le vicende delle 17 persone arrestate e delle 92 denunciate al termine dell'operazione 'Aygor' della Polizia di Stato, condotta in tutta Italia per il contrasto dei reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico.

All'arrivo degli agenti, l'insegnante pugliese, un maestro elementare, ha saputo solo dire che il materiale pedopornografico trovato nella sua disponibilità era "a scopo didattico". Dopo aver quasi rimproverato la moglie ricordandole di averle detto di "togliere Internet", l'uomo ha sostenuto con gli agenti di essere "un bravo insegnante" tanto che, quando c'e' stata l'ipotesi di un suo trasferimento da una scuola ad un’altra, "i genitori degli alunni si sono opposti".

Un'altra persona arrestata, in provincia di Ancona, ultrasessantenne, non ha voluto avvisare i familiari per informarli del suo arresto. La sorella, preoccupata per il fatto che il congiunto non rispondeva nè al campanello nè al cellulare, temendo per la sua salute, ha chiamato l'ambulanza e i vigili del fuoco affinchè forzassero la porta di casa.

In Liguria i poliziotti si sono recati presso l'abitazione da sottoporre a perquisizione e hanno effettuato le verifiche sul computer in uso ad un uomo, che si dimostrava sorpreso e del tutto ignaro della vicenda. Non trovando materiale pertinente, gli agenti si sono accorti della presenza di un cavo di rete che, attraversando il cortile, arrivava nella palazzina adiacente, dove abitava il figlio. La perquisizione, estesa all'abitazione del giovane, ha dato esito positivo. Sono stati sequestrati, fra l'altro, circa 600 supporti di memoria esterna.

C'era poi chi, come una delle persone arrestate in Sicilia nel blitz della Polizia, aveva raccolto centinaia di file pedo-pornografici in una sola cartella, denominata con poca fantasia 'Little'.

In provincia di Milano è stato arrestato un ex venditore ambulante, in carcere negli anni scorsi per gli stessi reati. Nel corso della perquisizione gli agenti hanno scoperto che l'uomo aveva ricavato sotto il comò un doppiofondo, all’interno del quale teneva nascosto il pc 'incriminato' insieme a due casse.

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