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Borja Valero: "Deluso dal sistema e Gervasoni ha detto solo bugie"

26 febbraio 2014 | 16.48
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Borja Valero:

''Sono deluso dal sistema. Mai nella mia vita ho fatto niente contro un arbitro. Più della squalifica mi interessa la mancanza di rispetto della mia integrità come calciatore e come persona. Tutte le cose che ha detto Gervasoni sono bugie''. Borja Valero, centrocampista della Fiorentina, torna così sull'espulsione rimediata contro il Parma e sulla squalifica di quattro giornate decisa nei suoi confronti dal giudice sportivo.

''Tutto quello che è accaduto lunedì sera nella partita di Parma mi dispiace, sono troppo deluso. E sono anche un po' deluso dal sistema, per tutto quello che sta succedendo. C'è stata una mancanza di rispetto per la mia integrità come giocatore e come persona. Tutto quello che ha scritto l'arbitro non è vero, non ho fatto niente in nessun momento, nemmeno per essere espulso'', continua Borja Valero alla vigilia della sfida di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro l'Esbjerg.

Secondo quanto scritto da Gervasoni nel suo referto, il giocatore avrebbe spinto l'arbitro. Ma lo spagnolo smentisce: ''Sono stato io a separare il giocatore che voleva litigare. Mi sono state messe le mani addosso e sono stato espulso, mi dispiace. Non me ne frega della durata della squalifica, se quattro o dieci giornate, ma solo della mancanza di rispetto per la mia integrità. Tutte le cose che ha detto Gervasoni sono bugie, ho dovuto spiegare a un bambino di 4 anni perché sono andato via da quella partita e non lo sapevo nemmeno io. Gli errori ci sono ovunque, ma dopo avere visto le immagini credo non ci siano dubbi: non ho fatto niente per essere espulso e nemmeno per prendere 4 giornate di squalifica per avere spinto l'arbitro. Non l'ho mai fatto e mai lo farò''.

''In tutta la mia vita calcistica -aggiunge- ho fatto uno sbaglio e l'ho pagato. Era una cosa peggiore di quella di lunedì e sono stato fuori due partite. Ma qui le immagini non lasciano dubbi, non ho fatto niente. Posso accettare il fatto che in quel momento caldo l'arbitro potesse mostrarmi il rosso come ha fatto, ma dopo essere stato un'ora nello spogliatoio è impossibile scrivere quello che ha scritto perché non è vicino alla realtà''. Il centrocampista vuole spiegare la sua posizione in occasione del ricorso che sarà discusso a Roma: ''Se c'è questa possibilità sicuro che vorrei farlo''.

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