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Caccia ai lupi, mobilitazione contro l'abbattimento

01 febbraio 2017 | 15.02
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Caccia ai lupi, mobilitazione contro l'abbattimento

Guide ambientali contro il 'Piano Lupi'. L'Aigae (l'associazione della guide ambientali escursionistiche italiane) "ritiene che l'ipotesi che si sta affacciando di abbattere individui di alcune popolazioni locali di lupo, giustificata dalla ricerca di un 'equilibrio' tra la specie selvatica e l'attività umana, sia da contrastare”, dichiara Stefano Spinetti, presidente Aigae.

Per l'Aigae, concedere alle Regioni la possibilità di abbattere alcuni esemplari è inaccettabile dal punto di vista della conservazione della specie, pericoloso per l’economia degli allevatori e per il contrasto al bracconaggio. Indispensabile, invece, incrementare e migliorare l'attività di comunicazione sul lupo rivolta all’opinione pubblica in generale e alle comunità rurali interessate, per accrescere il grado di conoscenza e ridurre la circolazione di luoghi comuni e falsità sulla specie.

Aidaa, il presidente: pronto a sciopero della fame- Uno sciopero della fame come forma di protesta pacifica contro il 'Piano Lupo' e la possibilità di un abbattimento selettivo di circa il 5% della popolazione della specie in Italia. Ad annunciarlo è Lorenzo Croce, presidente dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) in vista della Conferenza Stato Regioni di domani. "Serve un nuovo tavolo di discussione - dice Croce - per questo diffidiamo la conferenza a dare il via libera all'abbattimento dei lupi. Per tutelare questi animali siamo pronti a tutto: sia a impugnare il documento di accordo davanti alle istituzioni preposte sia a scendere in piazza per difendere il lupo da questa follia". Croce chiede di rinviare la discussione e procedere con ulteriori approfondimenti sui contenuti dell'accordo, allo stato attuale "impraticabile".

Aigae promuove invece la coesistenza tra uomo e lupo con metodi che escludono l’uccisione, tra cui: sorveglianza del pascolo, la presenza di buoni cani da guardia di razza pastore abruzzese-maremmano, recinzioni fisse e mobili elettrificate. Nella stragrande maggioranza la combinazione di questi strumenti possono ridurre notevolmente il rischio. "Altrettanto strategico e prioritario per Aigae è, oltre alla lotta al bracconaggio, il rafforzamento delle iniziative di comunicazione e di corretta informazione verso la popolazione, da attuarsi anche con iniziative di divulgazione gestite da Guide Ambientali Escursionistiche”, conclude Spinetti.

Wwf, dopo appello si apre spiraglio per lupo - "Sembra che con la risposta positiva di numerosi governatori all'appello del Wwf, che chiedeva l'approvazione del Piano senza abbattimenti legali, si apra uno spiraglio per salvare il lupo" scrive in una nota il Wwf Italia. Il Wwf chiede, "da un lato, che sia stralciato dal Piano il capitolo (III.7) relativo all'applicazione delle deroghe che consentono l'abbattimento legale del lupo, e, dall'altro, che siano garantite dal ministero dell'Ambiente e dalle Regioni le risorse finanziarie necessarie per attuare le altre 21 azioni previste dal Piano per la prevenzione e il risarcimento dei danni alla zootecnia, per promuovere studi e ricerche indispensabili per una stima attendibile su numero e distribuzione della specie nel nostro Paese e per azioni efficaci di contrasto del randagismo canino e del fenomeno dell'ibridazione cane-lupo".

Brambilla, lupi non si toccano - "La proposta di riaprire la caccia al lupo, contenuta nel Piano di gestione all'esame, domani, del Governo e dei presidenti delle Regioni, non solo non è fondata su dati e riscontri scientifici, ma ha un fine tutto politico" dice Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. "Insomma -incalza Brambilla- crepi il lupo, purché regni la pace sociale". E invece no -sottolinea l'ex ministro-?i lupi non si toccano, Governo e Regioni ascoltino il parere degli esperti e le voci indignate di centinaia di migliaia di cittadini". "Quando si mettono in moto interessi economici e i pacchetti di voti ad essi collegati -continua Brambilla- a pagare il conto è sempre l'anello più debole: in questo caso il lupo, magnifico predatore, simbolo di fierezza e di libertà, al quale proprio l'Italia, con una saggia politica di conservazione, ha restituito solide speranze di sopravvivenza. Ora, perché fa comodo a qualcuno, si vuole intaccare un patrimonio di tutti, tornando indietro di oltre quarant'anni". Brambilla si appella dunque "ai presidenti delle Regioni, quelli che non hanno già manifestato la loro contrarietà, e al Governo, perché ascoltino esperti di fama internazionale come Marc Bekoff che considerano il via libera agli abbattimenti un incentivo ai bracconieri, inefficace anche come strumento di contenimento".

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