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Calcio: Colombia, Asprilla e la sua famiglia minacciati di morte

10 dicembre 2014 | 09.14
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Faustino Asprilla e i suoi familiari sono stati minacciati di morte nella loro abitazione in Colombia. E' stato lo stesso ex giocatore del Parma a denunciare l'episodio in un comunicato nel quale annuncia anche la sua volontà di lasciare Tuluà, il paese in cui è nato e dove è tornato a vivere alla fine della sua carriera. . "Oggi è uno dei giorni più tristi della mia vita. Devo lasciare la mia terra, Tuluà, perché sono vittima di un'estorsione", si legge nel comunicato.

"La mia famiglia è stata minacciata di fronte a me, mio padre e le mie sorelle. Con tutta l'impotenza e il dolore prendo questa decisione di lasciare Tuluà per la sicurezza dei miei cari. Ho dedicato la mia vita a rappresentare il mio paese all'estero, a dare gioia al mio popolo colombiano, e quando finalmente posso recuperare il tempo perso con i miei cari sono costretto a scappare dal mio popolo da una porta sul retro. Ma non sono il tipo di persona che resta in silenzio di fronte all'ingiustizia. Voglio denunciare davanti ai media e al paese ciò che è successo".

L'episodio è avvenuto nella fattoria nel dipartimento di Valle del Cauca di proprietà del 45enne Asprilla e dove l'ex calciatore si dedica ormai da diversi anni all'allevamento di cavalli. Un gruppo di otto malviventi ha fatto irruzione nella tenuta, minacciando i dipendenti di Asprilla e intimando al giocatore di mettersi in contatto con un individuo chiamato 'Porron', presunto ex membro della banda narco-paramilitare Los Rastrojos, per evitare la morte dei suoi familiari. Asprilla ha deciso di denunciare pubblicamente l'accaduto e di rivolgersi al comandante della polizia nazionale, il generale Rodolfo Palomino. Quest'ultimo ha reso noto di avere allertato il gruppo antisequestri e antiestorsioni della polizia e di avere aperto un'indagine per individuare i responsabili.

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