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Lavoro: Calderone, ministero controlli spesa Regioni su 'Garanzia Giovani'

29 settembre 2014 | 17.14
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Workshop organizzato dai consulenti del lavoro a Erice Mare.

Lavoro: Calderone, ministero controlli spesa Regioni su 'Garanzia Giovani'

La presidente nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, durante il workshop della categoria svoltosi a Erice Mare, ha chiesto al segretario generale del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, di controllare come le Regioni spenderanno le risorse del piano 'Garanzia Giovani'. In particolare, Calderone ha invitato Pennesi a monitorare con attenzione le attività che saranno svolte dalla Regione siciliana, quella che rispetto alle altre presenta più anomalie.

Numerose quelle segnalate dai consulenti del lavoro siciliani. L’allarme maggiore lo ha lanciato Vincenzo Barbaro, presidente dei consulenti del lavoro di Palermo: “Lo scopo del piano 'Garanzia Giovani' dovrebbe essere quello di cancellare, tramite tirocini ed esperienze in azienda, la parola ‘nulla’ dalle competenze dei curricula dei nostri giovani, che è il principale ostacolo per chi vuole trovare un lavoro. Invece - ha denunciato Barbaro - su 178 milioni di euro stanziati per la Sicilia, la Regione utilizzerà quasi il 65% per giustificare l’esistenza e il costo degli sportelli multifunzionali e per foraggiare soggetti esterni”.

“In dettaglio - ha spiegato Barbaro - la Regione ha previsto di spendere solo 50 milioni per le misure direttamente finalizzate a inserire i giovani nelle aziende (15 milioni per l’apprendistato, 10 milioni per i tirocini, 20 milioni per l’autoimpiego e 5 per il servizio civile), e ha assegnato invece ben 98 milioni di euro alle attività di orientamento e formazione che intende affidare agli sportelli multifunzionali (per i quali la soluzione dei problemi strutturali di funzionamento e di personale è stata rinviata di un anno) e 16 milioni di euro a intermediari che dovrebbero occuparsi di ‘accompagnamento al lavoro’ per i casi più difficili, pari ad una spesa variabile da 200 a 500 euro a testa che non andranno a vantaggio dei giovani, ma di questi intermediari”.

“Come Ordini dei consulenti del lavoro - ha concluso Barbaro - abbiamo scritto alla Regione segnalando queste cose. Abbiamo proposto di svolgere noi gratuitamente le attività di accompagnamento al lavoro facendo risparmiare alla Regione questi 16 milioni, che andrebbero non si sa a chi. Tali soldi secondo noi dovrebbero incrementare i fondi destinati alle reali azioni di tirocini e inserimento al lavoro. Ovviamente non c’è stata risposta, segno che la volontà politica in questo caso non sembra quella di aiutare i giovani. Se così è, meglio che la Regione restituisca le risorse che certamente sprecherebbe senza migliorare di un solo punto la propria capacità di aiutare i giovani a trovare un’occupazione”.

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