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Cecilia: "Tornare a Sanremo? Mai dire mai"

28 gennaio 2019 | 17.30
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"Tornare a Sanremo? Mai dire mai. E in ogni caso con un vestito pazzesco, ci andrei avvolta nel tulle". Cecilia Lasagno, in arte solo Cecilia, arpista e cantautrice che l'anno scorso ha accompagnato sul palco dell'Ariston Max Gazzè non esclude ai microfoni di AdnKronos Live un ritorno da solista. Unico ostacolo: "Scrivo tutti i miei testi in inglese quindi per ora la vedo difficile".

E infatti anche per il suo secondo disco di inediti, 'Cupid's Catalogue', uscito il 18 gennaio per l'etichetta indipendente Qui base luna, Cecilia ha scelto la lingua di Shakespeare. "Di formazione ho sempre ascoltato musica in inglese - spiega - e poi l'inglese ha una grande praticità: ha un milione di parole contro le 300mila dell'italiano e quasi tutte sono di due sillabe e quindi è più facile condensare più significati in meno tempo e concentrarsi su quella che è poi la parte che a me interessa che è la forma canzone". Un album, 'Cupid's Catalogue' in cui Cecilia mette in musica il suo "assolutamente incompleto e personale" catalogo delle esperienze amorose e delle sue "macerazioni".

"A un certo punto - confessa Cecilia - pensavo di avere capito tutto e di avere una grande facilità di avere relazioni a-problematiche. E invece mi sono resa conto che era una menzogna. Noi siamo una delle prime generazioni che ha l'opportunità del tentativo: non siamo più obbligati a stare con la prima persona con cui ci fidanziamo, e il tentativo credo porti con sé anche il dovere di approfondire come amiamo e perché lo facciamo".

Un disco intimo scritto da chi si definisce "una feroce lettrice più che una grande scrittrice con un particolare estro poetico" con il debole "per quella cosa un po' patetica che è scrivere il diario trovando la parola scritta molto divertente e molto soddisfacente per un dialogo con me stessa".

Ma il primo vero grande amore di Cecilia è senz'altro l'arpa, iniziata a studiare a 9 anni e chiesta ancora prima alla mamma dopo averla vista in tv. Una passione che le piacerebbe trasferire a tanti giovani a cui rivolge un appello: "Studiate l'arpa, è lo strumento più bello che esiste e rispetto alla chitarra o al pianoforte avrete molta meno concorrenza. E poi se l'umanità è da qualche migliaio di anni che canta le canzoni accompagnandole con l'arpa un motivo ci sarà".

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