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Il segretario generale della Cei: "Scandaloso e insopportabile il divario tra ricchi e poveri confermato a Davos"

19 gennaio 2015 | 17.57
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Il segretario generale monsignor Nunzio Galantino: "Chi si dimostra sorpreso, o vive sulla luna o è in mala fede. Papa Francesco denuncia le diseguaglianze economiche e sociali quasi ogni giorno con parole semplici e chiare per tutti. La politica e la finanza non possono più avere alibi".

Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei
Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei

"La prima cosa da dire è che chi si sorprende per le ultime cifre emerse sulla povertà o vive sulla luna oppure fa finta di non sapere, mente sapendo di mentire. Perché sono cifre che chiunque abbia un occhio e un orecchio puntati sulla realtà quotidiana, anche nella nostra Italia, non può non vedere e non sentire, altrimenti è in mala fede". E' questa la prima reazione con la quale monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, la Conferenza Episcopale italiana, commenta all'AdnKronos il dato contenuto nel rapporto Oxfam sulla povertà diffuso alla vigilia del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, dal titolo 'Un povero mondo di pochi ricchi' dal quale emerge che il prossimo anno l'1% della popolazione mondiale avrà più del restante 99%".

"Troppo spesso si ragiona in favore di chi possiede, di chi non ha problemi economici, di chi non è costretto a combattere per la sopravvivenza ma al contrario vive ben al di sopra delle sue necessità - accusa monsignor Galantino - Mi auguro che questi numeri non facciano scalpore soltanto per un giorno, non siano considerati come meri dati statistici ma si consideri che dietro questo divario, che in realtà non è altro che un vero e proprio scandalo, ci stanno persone in carne e ossa".

Il segretario generale dei vescovi italiani ammonisce: "La politica e la finanza non possono più continuare a stilare agende programmatiche senza tenere conto della crescita abnorme delle disuguaglianze economiche e sociali. Sarebbe davvero scandaloso non partire da queste cifre insopportabili, specie per i giovani che non riescono più a progettare il loro futuro. E' quanto avverte, quasi ogni giorno, anche Papa Francesco, con parole chiare e semplici che nessuno può dire di non comprendere. La politica e la finanza non possono più avere alibi".

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