Roma, 14 apr. (Adnkronos/Cinematografo.it) - È già annunciata a New York come uno degli appuntamenti più attesi di primavera, la retrospettiva che Luce-Cinecittà e MoMA dedicano, presso i Roy and Niuta Titus Theaters, a Marco Bellocchio.
Una panoramica complessiva, che inaugura il 16 aprile con l'incontro con la stampa locale e la proiezione serale de 'Il regista di matrimoni', e che fino al 7 maggio farà il punto su un autore all'attenzione di critica e pubblico americani sin dal clamoroso esordio de 'I pugni in tasca', nel '65, e che ha visto nel tempo periodici, notevoli ritorni di interesse, coincidenti con svolte espressive ma anche con i mutamenti sociali e di costume dell'audience statunitense, che hanno fatto di Bellocchio un cineasta tributario di un culto costante negli States, ma non interamente conosciuto.
Ora la grande retrospettiva al MoMA consente alla platea d'oltreoceano di contemplare e verificare la tenuta di cinquant'anni di cinema, in continuo e coerente dialogo con la Storia, la politica, la vita pubblica e l'intimo di una società che sconfina dall'attributo di 'italiana', per farsi vero, e raro, cinema-mondo. (segue)