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Cinema, Washington e Fuqua presentano 'The equalizer' e annunciano il remake di 'I magnifici 7'

17 settembre 2014 | 16.29
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Il film nelle sale italiane il 9 ottobre prossimo. Il regista: "Ci sono i russi cattivi ma 'The Equalizer' non è un film reganiano"

Cinema, Washington e Fuqua presentano 'The equalizer' e annunciano il remake di 'I magnifici 7'

Denzel Washington e il regista Antoine Fuqua che hanno appena rinnovato il loro sodalizio con 'The equalizer - Il vendicatore' hanno annunciato oggi, in occasione della presentazione di quest'ultimo film, nelle sale italiane il 9 ottobre prossimo, che saranno di nuovo insieme per un western, un remake.

Quando gli è stato chiesto quali siano i suoi prossimi progetti l'attore statunitense ha risposto con un laconico ''farò un western'', mentre il più ciarliero Fuqua ha spiegato: ''Con Denzel faremo un film ispirato a 'I magnifici sette' (di John Sturges, ndr), guardando a 'I sette samurai''', cioè il film di Akira Kurosawa cui si era rifatto Sturges. L'unico problema, ora, è trovare gli altri sei interpreti da affiancare a Washington cui, è presumibile, sarà affidato il ruolo di protagonista.

'The equalizer' ha del resto molto del genere western, con l'eroe solitario, riottoso ad assolvere il compito che la coscienza gli impone, la banda di cattivi senza pietà e senza morale, la fanciulla da salvare. Nel film tanti i primissimi piani per Denzel, quasi un omaggio a Sergio Leone e al suo modo di girare, e infatti il regista conferma che ''sin da ragazzo ho amato molto i suoi film, mi piacevano tantissimo, mi piaceva il suo ritmo, il suo umorismo. Il suo personaggio preferito era il pistolero che faceva sempre la cosa giusta''. Facile immaginare che questo riferimento sarà presente anche nel remake in preparazione, per il quale comunque la fonte di ispirazione primaria dei caratteri dovrebbe essere 'I sette samurai'.

In 'The equalizer' il buono è tormentato ma quando è il momento di passare all'azione lascia da parte ogni dubbio, il cattivo lo è fino in fondo, il 'supercattivo' si chiama Vladimir Pushkin, con una strana assonanza con Vladimir Putin. Sulla base di questi 'ingredienti' il film ha un gusto reganiano, ma il regista Fuqua, pur ammettendo tutto, afferma che si tratta solo di una coincidenza. ''Il nome Pushkin non era nella sceneggiatura fin dall'inizio, l'abbiamo cambiato. L'assonanza c'è. Che sia però un film reganiano non lo direi, non c'era un'intenzione in questo senso. La mafia russa c'era già nella sceneggiatura e c'è negli Usa. Certo in questo momento da alcuni punti di vista negli States i russi sono considerati i cattivi. Comunque è stato un caso, da parte mia nessuna indicazione in questo senso'', ha detto il regista.

Denzel Washington è stato molto più sintetico: ''E' solo un film'', ha detto l'attore. Fuqua e Washington si ritrovano in 'The equalizer' molti anni dopo il grande successo di 'Training day' che regalò a Denzel Washington l'oscar come migliore attore e protagonista. Ancora da aprire il discorso sull'eventuale sequel di 'The equalizer': ''Deciderà il pubblico se potrà essere un sequel - ha detto Denzel Washington - né io né lo studio. Se poi il pubblico risponderà positivamente toccherà a me decidere se farlo o meno, certo dovrebbe esserci una buona sceneggiatura, se fosse buona è possibile che lo farò''. Laconicità ha improntato le risposte di Denzel Washington in occasione della presentazione romana: difficile interpretare un ruolo così fisico? ''Pratico boxe da 20 anni''. Il protagonista è ossessionato dall'ordine. Lo è anche lei? ''Questo è un elemento che nella sceneggiatura non c'era, ho pensato io di inserirlo. I comportamenti ossessivi gli servono a dare ordine rispetto al caos che ha nella mente''.

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