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Cisl, si è dimesso leader Fim Marco Bentivogli

19 giugno 2020 | 16.57
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"Nessuna dietrologia: c’è un tempo per ogni cosa e per me è giunto il momento di lasciare spazio ad altri"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Marco Bentivogli lascia l'incarico di segretario generale della Fim. Una uscita se non inattesa almeno improvvisa nei tempi che arriva a 6 anni dalla sua elezione, il 13 novembre 2014, a metà dunque del secondo mandato. "Dimissioni irrevocabili ma nessuna dietrologia: c’è un tempo per ogni cosa e per me è giunto il momento di lasciare spazio ad altri", scrive nella lettera di addio inviata alla leader Cisl, Annamaria Furlan, per smentire da subito ogni lettura 'politica' della sua decisione. Ma con i vertici della Cisl era gelo da tempo e anche all'interno della categoria dei metalmeccanici le critiche ad un suo atteggiamento sopra le righe erano arrivate, pesanti.

Le prime crepe con la confederazione già nel 2017 contro il commissariamento tout court dei vertici della categoria del Pubblico impiego, accusati 'senza appello' di tesseramento gonfiato, ma furono le pesanti critiche che Bentivogli riservò al sindacato dal palco della conferenza organizzativa della Fim, dal 'cerchio magico' che avrebbe governato la Cisl alle critiche su alcuni accorpamenti tra categorie, a tracciare, tra giugno e luglio 2019, un solco profondo: in risposta una durissima lettera di 42 segretari dirigenti Cisl, tra segretari di categoria e segretari regionali, che lo accusarono di “protagonismo politico" e di "posizioni del tutto incompatibili con l’intransigente statutaria e storica autonomia della Cisl da qualsivoglia formazione o movimento politici”.

Sindacalista di carattere, primo a finire sotto scorta all'epoca del contratto aziendale Fiat che spaccò il fronte sindacale delle tute blu, firmato senza la Fiom, aveva nel 2018 firmato a 4 mani, con l'allora ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, un Piano Industriale basato su tre pilastri: Impresa, Lavoro, Competenze.

E poi tra le altre, la posizione sull'Ilva - "L’immunità totale è una bufala, un alibi dato ad ArcelorMittal per scappare" - e le battute sul governatore della Puglia, Michele Emiliano. Una scelta quella di oggi, comunque, scrive ancora Bentivogli, "assolutamente libera e meditata con me stesso, nella sicurezza che la Fim possa proseguire il proprio cammino ancora più forte. Non pensate a nessun rammarico e a nessuna dietrologia, ho sempre detto che bisogna fare più esperienze possibili per continuare a dare il senso alla propria esistenza, ho appena compiuto 50 anni e dopo 25 anni di Fim penso sia giusto cambiare reparto nel proprio impegno".

E ancora: "Dobbiamo rappresentare sempre un motivo in più per portare le persone alla scelta dell’impegno e ciò si raggiunge confermando giorno dopo giorno la nostra coerenza. C’è un tempo per ogni cosa e per me è giunto il momento di lasciare spazio ad altri. Questa è sempre la migliore condizione per proteggere la Fim e tutte le sue donne e gli uomini nelle sfide sempre più alte che solo il sindacato riformista ha il coraggio di assumersi", conclude. La parola ora passa al Consiglio generale e al prossimo segretario Fim che già si sta scaldando a bordo campo.

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