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Claudio Amendola e il suo ristorante: "Difficile trovare personale, sudore e fatica fanno paura"

26 maggio 2023 | 15.29
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Intervista a Gambero Rosso dell'attore romano, che ha da poco inaugurato 'Frezza Cucina de Coccio' nel centro di Roma

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Se inizia con un atteggiamento politically correct, alla fine Claudio Amendola cede e ammette: "Il lavoro è fatica…oggi i giovani non vogliono proprio fare i lavori che facevamo noi". Ed è proprio questo il tema al cuore dell’intervista all’attore romano che ha appena aperto il suo Frezza Cucina de Coccio nel centro di Roma, ristorante accessibile e pop. Un colloquio vivace e pungente su un tema che negli scorsi mesi ha acceso il dibattito tra alcuni chef e personaggi vip, impegnati anche nel settore della ristorazione, e che ancora oggi è caldo: i giovani di oggi hanno ancora voglia di lavorare? È questo il perno su cui ruota l’intervista realizzata da Gambero Rosso, tra i brand più autorevoli dell’editoria enogastronomica, che sta inaugurando un nuovo corso sotto la guida di Marco Mensurati, ex capo redattore a Roma di Repubblica.

Trovare personale qualificato e serio su cui contare è, secondo Amendola, la difficoltà più grande, soprattutto perché, "questo sta diventando un mestiere che non vogliono più fare". Il riferimento è ai giovani che arrivano al suo ristorante per imparare il mestiere da sala. Ciò che manca, secondo lui, è l’umiltà: "Oggi -prosegue- si ambisce a lavori moderni, quelli da tastiera, o si pensa che si possa guadagnare senza lavorare", e ancora: "Vedo una concezione del lavoro diversa da un tempo: la fatica fa paura". Parole dure che si uniscono al coro di voci che, recentemente, hanno denunciato lo stesso problema, con un drammatico impatto sul mondo dell’hospitality e sulla nuova stagione estiva che si sta aprendo. Dove la causa sembra essere un atteggiamento poco umile della Gen Z.

Turni di lavoro massacranti, anche nel weekend, e stipendi non adeguati è quello che questa generazione lamenta anche se "i turni qui sono quelli dovuti, e onestamente non mi sembrano impossibili, solo che se stai in un ristorante che funziona, in quelle ore lì il lavoro è duro, è sudore e fatica", dichiara l'attore nell’intervista, in edicola da domani. Ma, così come nel mondo del cinema, anche nella ristorazione esiste il talento e lui, come un regista, vuole farlo emergere, impegnandosi per “tirare fuori il massimo da tutti”. Anche il ristoratore ha, infatti, una squadra da dirigere, con attitudini, caratteri, inclinazioni diverse e avere una direzione comune verso cui andare diventa fondamentale, racconta Amendola che ha preso molto seriamente il suo ruolo di oste accogliendo addirittura i clienti: “Vedessi la faccia delle persone quando apro la porta!”.

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