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Coronavirus, Uecoop: "Speculazioni su palestre 'fai da te'"

29 gennaio 2021 | 18.05
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Coronavirus, Uecoop:

Con le palestre chiuse per l’emergenza Covid la corsa a pesi, bilancieri, tappetini, panche, cyclette e a tutto quello che serve per un allenamento 'fai da te' a casa ha fatto scattare la speculazione sul fitness con prezzi che sono aumentati in media di oltre 50% nell’ultimo trimestre a cavallo fra il 2020 e il 2021. E’ quanto emerge da un monitoraggio dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sui principali siti di vendita on line di attrezzature e abbigliamento sportivo, in riferimento alla protesta delle palestre costrette alla chiusura dalla fine di ottobre 2020 per le misure anti contagio.

La spesa per una piccola postazione domestica per il fitness – evidenzia Uecoop - è balzata da 305 euro a 457 euro con aumenti del 57,5% per i manubri con i pesi, del +30% per la panca e del +58,5% per la cyclette. Se poi si verificano diversi siti per la stessa tipologia di prodotto le differenze sono ancora più forti: 2 manubri in ghisa passano da 40 a 160 euro o i dischi dei pesi da 5 chili balzano da 7,50 euro a 44 euro.

"E mentre gli scaffali si svuotano e on line compaiono le scritte 'esaurito' o 'non disponibile' bisogna anche stare attenti alle truffe – continua Uecoop – con offerte su Internet che non destano sospetti per sconti eccezionali o merce a troppo buon mercato ma che, ricevuto il pagamento, allungano la spedizione di diverse settimane per poi consegnare paccottiglia di vario genere compresi occhiali da sole tarocchi al posto di pesi e manubri".

Ogni anno in Italia quasi 20 milioni di appassionati più o meno continuativi praticano attività fisica in oltre 16 mila strutture da nord a sud della Penisola fra palestre e centri benessere, in base ai dati Istat e della Camera di commercio di Milano Lodi e Monza Brianza. La pandemia ha mandato in crisi anche le cooperative che gestiscono gli impianti sportivi e che – sottolinea Uecoop – devono continuare a sostenere i costi della manutenzione nonostante il divieto di aprire al pubblico. Il settore vale circa 10 miliardi di euro all’anno e coinvolge oltre 120 mila operatori sulla base dei dati emersi alle ultime fiere del wellness.

Fra chi pratica sport il 51,4% è laureato, il 36,8% è diplomato, il 21,2% ha un diploma di scuola media inferiore e il 7,3% ha la licenza elementare o non ha titoli di studio secondo l’Istat. Uno sportivo su 4 (25,2%) si dedica a ginnastica, fitness, body building o aerobica, il 23% gioca a calcio e più del 21% è appassionato di sport acquatici secondo l’Istat.

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