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Covid oggi Italia, Iss: Rt stabile, incidenza sale ancora

24 dicembre 2021 | 09.32
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Terapie intensive al 10,7%, in aumento anche ricoveri ordinari. Solo una regione a rischio basso

(Fotogramma)
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La situazione Covid-19 in Italia vede nell'ultimo monitoraggio l'indice di trasmissibilità Rt stabile, mentre sale ancora l'incidenza. Nel periodo 30 novembre-13 dicembre, si legge nel report dell'Istituto superiore di sanità (Iss), l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,13 (range 1,11-1,15), in linea con la settimana precedente. L'Rt resta comunque "al di sopra della soglia epidemica".

Continua ad aumentare l'incidenza settimanale a livello nazionale: è "351 per 100.000 abitanti", calcolata sul periodo 17-23 dicembre, contro 241 per 100.000 abitanti della settimana 10-16 dicembre (dati flusso ministero Salute).

Sul filo della soglia critica il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva che è al 10,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 23 dicembre), contro il dato precedente del 9,6% (al 16 dicembre). Il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% (al 23 dicembre) contro il 12,1% del 16 dicembre. Questo indicatore è ancora sotto soglia critica.

DUE REGIONI A RISCHIO ALTO

"Due Regioni/Province autonome sono classificate a rischio alto, risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque Regioni/province autonome sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Una è classificata a rischio basso. Tredici Regioni/Pa riportano un’allerta di resilienza, due ne riportano molteplici.

CASI NON ASSOCIATI A CATENE DI TRASMISSIONE

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (62.669 rispetto a 42.675 della settimana precedente). Mentre la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (27% contro 31% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 43%), sale anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% rispetto a 26%).

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