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Covid, Zingaretti: "Verso regole legate a tasso di contagio dei territori"

01 novembre 2020 | 15.44
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(Fotogramma)
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"Sono determinato a combattere, perché la situazione è allarmante, ma sono anche un po' amareggiato perché dobbiamo dirci la verità, abbiamo vissuto questi 8 mesi dentro una retorica per cui era finito tutto". Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di 'Mezz'ora in più' su Rai 3, parlando della seconda ondata.

Questa estate "tornare a vivere significava non rispettare le regole o non avere regole e invece era vero, come abbiamo sempre detto, l'esatto opposto, noi vogliamo tornare a vivere, ma per tornare a vivere fino a quando non c'è una cura, non c'è il vaccino vuol dire tenere sempre alta l'attenzione" ha sottolineato.

"Io non voglio fare polemica ma sono stato massacrato fino a 20 giorni fa, perché mi ero permesso di dire che non volevo il pubblico agli internazionali di tennis". "Dobbiamo metterci in testa che il nemico è il virus non le regole che ci diamo per combatterlo", ha scandito Zingaretti.

"Oggi lo ha detto il presidente Mattarella e a me mi fanno molto piacere quelle parole, è veramente il tempo di pulire il tavolo dalle polemiche e di trovare un comune denominatore" ha aggiunto il leader dem. E' il momento di fare "tutto quello che è necessario per abbassare la curva, perché se la curva rimane questa fra qualche settimana avremo i posti in ospedale saturi".

"Accanto alle regole" serve "la responsabilità" ha poi rimarcato ricordando come ad esempio "questa notte le forze dell'ordine hanno interrotto feste per Halloween con 90-100 persone con persone che ballavano senza mascherina. Allora non si tratta di criminalizzare qualcuno, si tratta di capire che il virus, come tante cose della vita, si fonda sull'interdipendenza degli individui".

Zingaretti ha detto che "in questo momento si stanno progettando provvedimenti mirati, tutti stiamo lavorando per evitare la misura estrema del lockdown, ma per evitare la misura estrema bisogna, insieme, prendere delle decisioni che limitano ulteriormente il contatto e e le frequentazioni sociali, ma non sono invasive".

"Non dobbiamo avere paura di avere il coraggio e la responsabilità di individuare lì dove è necessario dei provvedimenti mirati" e "credo sia corretto legare le regole anche al grado di tasso di contagio dei territori".

"Penso - ha concluso - che arriveranno misure a carattere nazionale e altre a carattere locale".

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