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Crisi grano, accordo Ucraina-Russia su export

22 luglio 2022 | 13.26
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Con la mediazione di Onu e Turchia corridoi sicuri nel Mar Nero

(Afp)
(Afp)

Crisi del grano, firmato a Istanbul l'accordo tra Russia e Ucraina. Con la mediazione di Onu e Turchia saranno possibili le esportazioni attraverso corridoi sicuri nel Mar Nero, scongiurando così una crisi alimentare mondiale. Nel corso della cerimonia a Palazzo Dolmabahce il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha precisato che nell'intesa sono coinvolti i porti ucraini sul Mar Nero di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny. Guterres ha confermato che l'accordo prevede la creazione a Istanbul di "un centro di coordinamento per l'attuazione dell'iniziativa sul Mar Nero", sottolineando che l'obiettivo di questa "task foce" è "eliminare gli ostacoli" alle esportazioni di cereali.

Il ministro delle Infrastrutture e dello Sviluppo dell'Ucraina, Oleksandr Kubrakov, e il ministro russo della Difesa Sergei Shoigu si sono stretti la mano a Istanbul, dopo la firma disgiunta dell'accordo che permetterà di sbloccare milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini. I due ministri ucraino e russo hanno firmato l'intesa insieme al ministro della Difesa turco Hulusi Akar e al Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

"La Russia non approfitterà del fatto che i porti dell'Ucraina verranno aperti e messi in sicurezza con lo sminamento" ha assicurato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. "La Russia si è assunta degli impegni'' che sono "chiaramente enunciati in questo documento", ha detto Shoigu alla televisione di stato Rossiya-24. ''Non approfitteremo del fatto che i porti verranno sdoganati e aperti. Abbiamo preso questo impegno", ha aggiunto.

Il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov ha definito l'accordo sul grano firmato a Istanbul come "un grande sostegno per l'economia ucraina". In un post su Facebook pubblicato pochi minuti dopo la firma dell'intesa, Kubrakov ha confermato i dettagli concordati, l'istituzione di un centro di coordinamento congiunto e di gruppi di ispezione composti da rappresentanti di tutte le parti per garantire l'ispezione del carico e del personale diretti o in partenza dai porti ucraini. "L'ispezione si terrà eccezionalmente nei porti", ha affermato. "Il controllo sui porti ucraini rimane completamente in mano alla parte ucraina", ha aggiunto, dicendo che l'accordo si applica solo alle navi coinvolte nell'esportazione di grano e prodotti alimentari correlati. "Il documento è valido per 120 giorni dalla data della firma e può essere prorogato per lo stesso periodo a meno che una delle parti non abbia annunciato l'intenzione di revocarlo", ha aggiunto.

L'intesa, ha poi sottolineato, incoraggerà gli agricoltori ucraini a seminare per il prossimo anno. "Questo accordo ci offre opportunità, ma non smetteremo di lavorare allo sviluppo di percorsi logistici alternativi e siamo pronti per qualsiasi scenario" spiega.

GUTERRES - "Un faro di speranza nel Mar Nero risplende" e "dobbiamo fare in modo che ci guidi verso il raggiungimento della pace" ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. L'intesa "pone fine a un incubo per i Paesi in via di sviluppo", ha aggiunto Guterres, sottolineando che il percorso che ha portato all'intesa è stato "arduo", i negoziati "estenuanti" e gli sforzi profusi "enormi". Secondo il segretario generale, "sono stati messi da parte gli interessi di parte ed è prevalso interesse dell'umanità" dal momento che "favorisce chi soffre la fame e la sete e stabilizza i prezzi". "Questa iniziativa deve essere pienamente attuata, perché il mondo ne ha un disperato bisogno per affrontare la crisi alimentare globale", ha proseguito Guterres, esortando "tutte le parti a non risparmiare sforzi per attuare i propri impegni". "Si tratta di un accordo senza precedenti tra due parti coinvolte in un sanguinoso conflitto - ha concluso - Ma questo conflitto continua e le persone muoiono ogni giorno".

BORRELL - L'Ue "si compiace degli accordi siglati oggi a Istanbul da Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite per sbloccare il Mar Nero per le esportazioni di cereali dall'Ucraina". Lo dichiara l'Alto Rappresentante Josep Borrell. "Si tratta di un passo avanti fondamentale negli sforzi per superare l'insicurezza alimentare globale provocata dall'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Il successo dipenderà dall'applicazione rapida e in buona fede dell'accordo di oggi". "L’aggressione militare della Russia, non provocata e ingiustificata, nei confronti dell’Ucraina - continua Borrell - sta avendo un impatto globale devastante. La Russia sta deliberatamente distruggendo l’infrastruttura e le attrezzature agricole dell’Ucraina e i trasporti, provocando carenza di carburante e creando problemi alle catene del valore alimentari in tutto il mondo, bloccando i porti e saccheggiando i cereali dell’Ucraina. La Russia ha di fatto messo in pericolo la sicurezza alimentare di milioni di persone in tutto il mondo". "L'accordo attuale offre un’opportunità per iniziare a invertire questo percorso negativo".

VON DER LEYEN - "Grazie caro Antonio Guterres per i tuoi instancabili sforzi per concludere gli accordi sull’export di grano con Onu e Turchia" dice via social la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Milioni di tonnellate di cereali di cui c’è un disperato bisogno bloccati dalla guerra della Russia partiranno finalmente attraverso il Mar Nero, per aiutare ad nutrire le persone in tutto il mondo".

MICHEL - "La sicurezza globale alimentare è una priorità per l'Ue. Mi compiaccio dell'accordo per sbloccare il Mar Nero per le esportazioni di cereali dall'Ucraina. Questa intesa gioverà a milioni di persone in tutto il mondo: una rigida attuazione dell'accordo è adesso della massima importanza per farlo funzionare". Lo dice via social il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, che ringrazia l'Onu e la Turchia per il loro "coinvolgimento" e ricorda che ora "22 mln di tonnellate di cereali dovrebbero essere liberate".

ERDOGAN - Con l'intesa per sbloccare il grano dai porti ucraini, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stata ''risolta una crisi alimentare mondiale all'ordine del giorno per molto tempo''. "Abbiamo evitato un ulteriore aumento dei prezzi, che potrebbe essere ancora possibile a cause della siccità'' e sono state create le ''condizioni per mantenere sotto controllo l'inflazione dei prezzi dei generi alimentari''. Un obiettivo raggiunto attraverso ''un percorso denso di ostacoli e costellato di difficoltà'', ha sottolineato Erdogan. ''Ci sono state consultazioni molto lunghe per cercare di soddisfare le richieste di entrambe le parti'' aggiunge. "Abbiamo evitato l'incubo della fame'' ha detto Erdogan a Istanbul, sottolineando che ''l'accordo odierno riguarderà tutte le nazioni del mondo, dall'Africa all'Asia. Tutti insieme stiamo evitando l'incubo della fame. Stiamo portando sicurezza alimentare''. Ora ''speriamo che si riapra uno spiraglio per la pace'' aggiunge, denunciando che ''questa guerra continua da cinque mesi'' e ''si protrae nel silenzio". "Il costo economico è molto elevato, come quello umano''. Perché, ha proseguito Erdogan, ''il conflitto armato separa due Paesi, ma anche il resto dell'umanità''. Insomma ''la guerra non è il nostro destino, non vogliamo che costi la vita di persone innocenti''.

''Non ci saranno perdenti con una pace giusta'' in Ucraina. Ne è convinto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ricordando che ''l'accordo a 360 gradi'' raggiunto oggi a Isrtanbul è il frutto di un ''lungo percorso'' che ''beneficerà l'intera comunità internazionale'' e che è stato avviato quattro mesi fa a Istanbul''. Erdogan ha spiegato che proprio nella città sul Bosforo ''sono iniziati i negoziati tra Ucraina e Russia e sono stati compiuti i primi progressi''. Qui, ha aggiunto, ''abbiamo visto i primi bagliori di un accordo di pace, purtroppo questo bagliore si è spento''. Ma ''questa guerra non avrà né vincitore, ne vinti. L'unico sconfitto sarà il mondo''.

USA - "Gli Stati Uniti riterranno la Russia responsabile dell'attuazione dell'accordo" patrocinato dalle Nazioni Unite e concordato oggi al fine di riprendere le esportazioni di grano ucraino nel Mar Nero. A dichiararlo è stata l'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield.

Gli Stati Uniti - ha dichiarato poi James O'Brien, capo dell'Ufficio di coordinamento delle sanzioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti - vogliono anche che la Cina smetta di accumulare grano e offra di più per soddisfare le esigenze globali in termini di aiuti umanitari.

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