Fake news sulla morte del primario di Ortopedia, Irccs di Negrar diffida Google

Errore di Ai overview, scambiato lo specialista del Sacro Cuore Don Calabria - noto per aver curato l'atleta Sofia Goggia - per l'omonimo medico di famiglia deceduto in Trentino

Google - Fotogramma Ipa
Google - Fotogramma Ipa
15 ottobre 2025 | 11.17
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La notizia si era diffusa ad aprile scorso: "E' venuto a mancare Claudio Zorzi, specialista in ortopedia e traumatologia, noto per aver curato l'atleta Sofia Goggia dopo il suo infortunio". Ma è un falso, creato per un'errore di omonimia dalla funzionalità dell'intelligenza artificiale di Google, denominata 'Ai Overview'. Per questo l'Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), dove Zorzi - tra i luminari più noti a livello nazionale e internazionale - è primario di Ortopedia e Traumatologia, oltre a smentire la falsa notizia, ne ha contestato "la diffusione manifestamente erronea e gravemente lesiva dell'immagine e della reputazione dell'ospedale e del suo primario Claudio Zorzi" e ha notificato, attraverso i suoi legali, un atto di diffida e messa in mora formale nei confronti di Google, per "la diffusione di un contenuto falso e drammatico, tramite Ai Overwiew".

In realtà Zorzi è stato scambiato per l'omonimo medico di famiglia deceduto in Trentino. Interrogando il motore di ricerca il sistema ha generato l'output sbagliato. L'istituto, si legge in una nota diffusa dall'Irccs, "smentisce categoricamente questa erronea informazione. Il professor Zorzi sta bene, continua a dirigere il reparto di Ortopedia e a praticare l'attività chirurgica. Il macroscopico errore, verosimilmente originato da un caso di omonimia è stato gestito in modo negligente dalla tecnologia di Google".

L'Irccs, nel dettaglio, ha "formalmente intimato e diffidato Google a provvedere all'immediata e definitiva rettifica e cancellazione della falsa notizia del decesso del professor Zorzi da ogni servizio Google, inclusi 'Ai Overwiew', risultati di ricerca, pagine memorizzate e ogni altro indice". In caso di "mancato intervento immediato e risolutivo di Google", si spiega, "l'Istituto adirà le competenti sedi giudiziarie, anche in via d'urgenza, per ottenere la rimozione coattiva del contenuto lesivo. L'ospedale si riserva inoltre ogni possibilità di agire in separata sede per ottenere risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali, subiti a causa della condotta illecita".

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