Milano, pedina ovunque la moglie con il Gps e tenta di darle fuoco: arrestato 46enne

L'uomo è andato spontaneamente dai carabinieri. Il "regime di vita vessatorio e mortificante" andava avanti da mesi

Auto dei carabinieri
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12 novembre 2025 | 13.45
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Un uomo di 46 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate nei confronti della moglie contro la quale ha gettato "del liquido infiammabile sul volto, sugli occhi e su tutto il corpo".

L'arrestato, che è andato spontaneamente dai militari, ha consegnato un accendino e un sistema Gps installato sull'auto della vittima per seguirla. La misura è stata eseguita dai Carabinieri di Limbiate coordinati dalla pm di Milano, Alessia Menegazzo.

Il "regime di vita vessatorio e mortificante" è andato avanti per alcuni mesi: nell'aprile scorso il 46enne ha insultato la donna e le ha strappato il telefono dalle mani mentre provava a chiamare le forze dell'ordine; il 5 novembre scorso si è appostato davanti al suo posto di lavoro a Segrate, l'ha bloccata vicino alla sua auto e le ha gettato del liquido infiammabile, probabilmente benzina, "spingendola violentemente e schiaffeggiandola al volto" causandole lesioni risultate guaribili in 15 giorni si legge nel provvedimento del gip di Milano, Luca Milani.

E' stata proprio la moglie a denunciare lo scorso giugno gli episodi che l'hanno vista vittima, tra cui anche la lite del 16 agosto quando il 46enne le ha provocato lividi al braccio destro, o ancora le minacce urlate anche davanti alla figlia o i divieti di uscire di casa. Un'escalation culminata con la benzina gettata sul volto e la moglie costretta a ricorrere alle cure mediche per una discussione degenerata "riguardante i dettagli della separazione". Una violenza immortalata dalle telecamere di videosorveglianza che hanno registrato le fasi dell'aggressione e il racconto della vittima. L'uomo ha consegnato ai carabinieri due bottigliette contenenti probabilmente benzina, oltre che la scatola del Gps istallato sull'auto della ex moglie.

Per il giudice Milani, l'aggressione del 5 novembre 2025 "rende plasticamente l’idea dell’ossessione provata nei confronti dell’ex moglie, che lo ha condotto a compiere un gesto idoneo a provocare conseguenze gravissime per l’incolumità della vittima".

L'uomo, nato in Romania, nonostante si dica dispiaciuto, viene descritto come "privo di freni inibitori" e sussiste - come sottolineato dalla pm Menegazzo - "il pericolo attuale e concreto di commissione di ulteriori gravi reati" dato che gli atteggiamenti "ossessivi e molesti dimostrati negli anni di convivenza con la moglie non sembrano essersi placati dopo la separazione avvenuta alla fine dell’estate".

Anzi, il "gravissimo episodio" di inizio novembre evidenzia come "non sia in grado di controllare le proprie pulsioni violente, essendo giunto a mettere in pericolo l’incolumità della vittima con un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti, se quest’ultima non avesse avuto la prontezza di chiudersi in auto". Il fatto che, per stessa ammissione dell’indagato, vi fosse un rilevatore satellitare da lui installato sulla vettura dell’ex moglie sottolinea "tutta la morbosità degli atteggiamenti dì controllo dell’indagato nei confronti della persona offesa".

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