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Puglia, arrestato l'ex assessore Pisicchio per corruzione e truffa

10 aprile 2024 | 21.36
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La misura cautelare è scattata anche per il fratello Enzo e altre 5 persone. Quindici in tutto gli indagati

Alfonso Pisicchio - foto dal profilo Facebook
Alfonso Pisicchio - foto dal profilo Facebook

Arrestato per corruzione e truffa il presidente dell'Arti (Agenzia regionale pugliese per la tecnologia e l'innovazione) ed ex assessore regionale della giunta Emiliano, Alfonso Pisicchio. Con lui ai domiciliari è finito anche suo fratello Enzo Roberto. Entrambi all'epoca dei fatti esponenti di vertice del Movimento politico regionale Iniziativa democratica (rispettivamente coordinatore politico e presidente). Il primo rivestiva, oltre che la carica di consigliere regionale, anche quella di assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica.

Con loro sono state arrestate altre 5 persone. Sono 15 in tutto gli indagati nell'ambito dell'inchiesta. I reati contestati coprono un arco temporale che va dal 2016 al 2020. Tra le altre persone coinvolte il broker assicurativo Cosimo Napoletano che è l'unico a essere finito in carcere. Nei suoi confronti è stato applicato il sequestro preventivo di beni per 700 mila euro. Gli altri due sottoposti ai domiciliari sono Francesco Catanese e Giovanni Riefoli. Due persone sono destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Bari Ilaria Casu, su richiesta della Procura della Repubblica. Le persone sono indagate, a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'ordinanza cautelare è lunga 244 pagine.

L’operazione costituisce l’epilogo di un’indagine, coordinata dall'ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, scaturita da alcune dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, e condotta mediante il ricorso a indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali. E' stato così acquisito un grave quadro indiziario in ordine alla commissione di diversi reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica e nel settore tributario.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, è emersa la predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte agli uffici regionali, a beneficio di numerosi imprenditori che chiedevano l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave. In tale contesto, sarebbe emerso l’utilizzo di polizze false, da parte di altre due società, in procedimenti amministrativi funzionali a ottenere finanziamenti, erogati dalla Regione Puglia, nell’ambito di programmi di investimento e di agevolazioni alle imprese. Sarebbe, inoltre, stata turbata la gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione volontaria e coattiva della Tarsu/Tares/Tari, Ici/Imu, aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di 5.526.950 euro. Sarebbero emerse condotte corruttive, da parte di da pubblici ufficiali in concorso con soggetti privati, funzionali a favorire un Raggruppamento temporaneo d’imprese, risultato poi vincitore.

Più in dettaglio, il Rup (responsabile unico del procedimento) avrebbe curato la predisposizione del bando confezionandolo ad arte in modo da attribuire un minor peso all’offerta economica rispetto a quella tecnica, ricevendo in cambio da un imprenditore barese l’utilità rappresentata dall’assunzione della moglie. Inoltre, un componente della commissione di gara avrebbe ottenuto una analoga promessa per il figlio con l’intermediazione de i fratelli Pisicchio, a loro volta destinatari di ulteriori utilità dallo stesso imprenditore (denaro, assunzioni, promesse di assunzioni ed il finanziamento illecito al partito) per l’opera di intermediazione svolta consistita, tra l’altro, nell’assicurare ed agevolare lo scambio di informazioni sensibili sulla procedura. Pisicchio, con un lungo passato in politica come consigliere al Comune e alla Provincia di Bari (anche assessore) e poi alla regione Puglia come consigliere e assessore, peraltro nominato da poche settimane, si è dimesso questo pomeriggio dall'Arti. La Giunta regionale, sempre nel pomeriggio ha nominato commissario straordinario dell’agenzia l'ingegner Cosimo Elefante, dirigente regionale, Rtd (Responsabile della transizione al digitale) della Regione .

 

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