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Crosetto: "Spiace Rovelli fuori da Fiera Francoforte, nessuna pressione governo"

13 maggio 2023 | 17.59
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Il ministro della Difesa: "Spero in un ripensamento"

Crosetto:

"Sono assolutamente certo che nessun membro del Governo o delle istituzioni italiane abbia fatto alcuna pressione o rivolto richieste agli editori italiani per non far tenere al prof Rovelli la sua prolusione alla Buchmesse. Anzi, sono certo che a nessuno nemmeno sia passato per l’anticamera del cervello". Guido Crosetto, ministro della Difesa, con una nota si esprime così sulla vicenda che ha coinvolto Carlo Rovelli. Il fisico ha denunciato l'esclusione dalla Fiera del Libro di Francoforte e ha collegato il provvedimento alle polemiche per il suo intervento al concertone del primo maggio. In quell'occasione, Rovelli si è scagliato contro Crosetto stigmatizzando anche la posizione dell'Italia in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia.

"Mi dispiace deludere gli esperti dei complotti all'italiana, sempre in servizio, che parlano già di 'censura' o pressioni, in merito alla decisione del presidente dell’Associazione italiana editori, Riccardo Franco Levi, di non invitare più il fisico Carlo Rovelli all’inaugurazione del Salone del libro 2024 di Francoforte dove l’Italia è ospite d'onore. Non conosco il dottor Levi, persona degnissima, se non per essere stato il sottosegretario del governo Prodi. Non l’ho mai sentito in vita mia, né in questa ne’ in altre occasioni, mi spiace che abbia deciso di cambiare speaker e sono assolutamente certo che nessun membro del Governo o delle istituzioni italiane abbia fatto alcuna pressione o rivolto richieste agli editori italiani per non far tenere al prof Rovelli la sua prolusione alla Buchmesse. Anzi, sono certo che a nessuno nemmeno sia passato per l’anticamera del cervello", dice Crosetto.

"Rovelli ha parlato in tv davanti a milioni di telespettatori il I maggio e viene spesso invitato in altrettante importanti trasmissioni. Gode, per suoi meriti, di un'audience vastissima e non credo troverà mai problemi a far passare il suo messaggio in tutti i modi possibili. Come dimostra questa vicenda odierna che sta ottenendo molta più visibilità per la presunta censura di quanta ne avrebbe ottenuta una sua prolusione a Francoforte. Motivo per cui sono il primo ad auspicare un ripensamento della decisione presa - spiega Crosetto - Per quanto mi riguarda mi sono limitato a invitarlo a pranzo o a cena per conoscerci meglio e spiegargli cosa faccio, da ministro della Difesa, per aiutare l'Ucraina, paese brutalmente invaso dalla Russia, e insieme per trovare ogni via diplomatica che porti alla pace, una pace giusta e rispettosa dei diritti di chi è stato invaso. Ho invitato Rovelli perché sono e resto disposto a confrontarmi con lui privatamente (come pure pubblicamente) in un confronto civile, rispettoso e franco, sottraendo tempo ad un impegno quotidiano per me assai gravoso".

"Il mio lavoro di ministro della Difesa è, dall’inizio, silenzioso e discreto, come deve essere. Evito da mesi i riflettori, vado pochissimo in tv e rilascio poche interviste. Vorrei solo che non io ma le nostre Forze Armate, troppo spesso oscurate nel loro duro e faticoso lavoro quotidiano, ricevessero più attenzione e visibilità per gli sforzi che fanno per assicurare la pace e la sicurezza nel Mondo e nei nostri confini, ma so che i cittadini sono ad esse grati e riconoscenti. E mi accontento di questo", conclude.

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