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Cuba, Movimento San Isidro Italia: "Regime sbaglia da 62 anni'

13 luglio 2021 | 15.25
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Sadiel Gonzalez Gutierrez, italo-cubano che da 15 anni vive nel nostro Paese: "In corso manifestazioni pacifiche e spontanee, la gente non ha più paura".

Cuba, Movimento San Isidro Italia:

"A Cuba sono in corso manifestazioni pacifiche, nate spontaneamente. A scendere in strada sono persone stanche di un sistema che le ha oppresse per 62 anni, e di una situazione che con il Covid è diventata drammatica. Ma si stava male già prima". Così Sadiel Gonzalez Gutierrez, italo-cubano che da 15 anni vive in Italia e lavora nel settore turistico in provincia di Bolzano, descrive la situazione nell'isola parlando con l'Adnkronos. Gonzalez Gutierrez gestisce assieme ad altri una 'pagina di supporto' su Facebook che vuole - attraverso il potere delle immagini - mostrare la realtà di Cuba. Una pagina di supporto al Movimento San Isidro di Cuba, da cui prende il nome, nata proprio quando, nel novembre scorso, la polizia ha fatto irruzione all'Avana nella sede del Movimento di artisti, attivisti, giornalisti e intellettuali. "La colpa del malcontento non è solo del Covid, è il regime che sbaglia tutto da 62 anni, la gente non ce la fa più, vuole libertà, libere elezioni, vuole che il presidente Miguel Diaz Canel se ne vada, vuole scegliersi i propri governanti, perché il vero sovrano è il popolo. E soprattutto non ha più paura. Perché adesso il cubano dispone di Internet, del cellulare. Internet ha dato voce al popolo cubano, Internet è l'arma che il cubano possiede e che gli permette di vedere e far sapere cosa sta accadendo", spiega Gonzalez Gutierrez. "Le manifestazioni - prosegue - sono partite da una piccola località chiamata San Antonio de los Banos, poi si sono diffuse nelle città, ora proseguono soprattutto nei centri abitanti più importanti. La repressione c'è stata, ci sono state le cariche della polizia, i video ci arrivano. Hanno attivato una sorta di stato di emergenza e la polizia ha ricevuto l'indicazione di agire soprattutto al buio. Ma sparano anche di giorno. Si parla di 13-20 morti, più di 200 persone scomparse". "I cubani non hanno armi e noi non vogliamo una guerra civile. Ma sentiamo Diaz Canel che cerca di dividere invece di pacificare, afferma che le strade sono dei rivoluzionari, mette gli uni (i pochissimi che sostengono la dittatura) contro gli altri". "E il regime - continua - è anche colpevole di non lasciare entrare le organizzazioni internazionali, da Amnesty ad altre. Dovrebbe chiedere aiuto, consentire l'ingresso di brigate mediche dell'Onu: il sistema sanitario è crollato, la gente muore a casa, non c'è solo il Covid ma anche il Dengue emorragico". Per dire tutto questo proseguiranno nei prossimi giorni gli incontri e le manifestazioni dei cubani in Italia, dei vari gruppi presenti nel paese, da Roma dove si è partiti da una quarantina-cinquantina di persone per arrivare ad essere molti di più, ad altre città. Tra i prossimi eventi, quello di domani a Bolzano e quello del 15 al consolato di Milano.

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