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Cucchi, agente penitenziaria ex indagato: "Sentenza porta giustizia"

05 aprile 2022 | 15.09
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Il legale: "Dipinti come mostri ma verità è emersa, traditi da altri servitori Stato"

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“La sentenza di ieri della Cassazione è stato l’ultimo atto di un lungo iter giudiziario che ha consegnato alla giustizia i responsabili del pestaggio e della morte di Stefano Cucchi. Una sentenza che è stata accolta dal mio assistito con sollievo perché chi ha sbagliato ora pagherà. Un ulteriore tassello in quel percorso di verità e giustizia che i miei assistiti vogliono sia compiuto fino in fondo. Loro che sono stati dipinti come mostri per anni, per poi essere assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto". Cosi’ all’Adnkronos l’avvocato Diego Perugini legale di parte civile di Nicola Minichini, uno dei tre agenti della Polizia Penitenziaria finiti sul banco degli imputati nel primo processo e poi assolti per non aver commesso il fatto, dopo la sentenza della Cassazione che in seguito all’inchiesta bis ha condannato i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro a 12 anni per il pestaggio e la morte di Stefano Cucchi.

Gli agenti della penitenziaria sono parte civile anche nel procedimento in corso che vede otto carabinieri imputati per i presunti depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi che arriverà a sentenza giovedì prossimo. “Il mio assistito ora che la verità è emersa sa di essere stato tradito da quelli che dovevano essere altri servitori dello Stato. Ci sono voluti anni ma con i processi nati dall’inchiesta bis potrà tornare ad avere finalmente fiducia nel futuro”.

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