'A Firenze gira voce', il giallo della giustizia e delle donne che non si arrendono

Christine von Borries, magistrata e scrittrice, racconta un thriller ad alta tensione tra tribunali, sparatorie e segreti fiorentini

'A Firenze gira voce', il giallo della giustizia e delle donne che non si arrendono
18 novembre 2025 | 11.04
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C'è un'eco che corre lungo l'Arno, un brusio che s'insinua tra le pietre rinascimentali e le aule del tribunale: "A Firenze gira voce". Ma stavolta non si tratta di un pettegolezzo da caffè letterario, bensì di un colpo di pistola che squarcia la quiete del Palazzo di Giustizia e segna l'inizio di un romanzo che fonde l'adrenalina del thriller con la profondità di un'indagine morale.

Dopo "Le unghie rosse di Alina" e "A noi donne basta uno sguardo", Christine von Borries, pubblico ministero della Procura di Firenze e scrittrice, torna in libreria oggi, 18 novembre, con un nuovo capitolo delle indagini delle sue quattro protagoniste: donne forti, imperfette, solidali. "A Firenze gira voce" (Edizioni Piemme, pagine 352, euro 15,90) è un titolo che suona come un avvertimento, o come il primo indizio di una verità difficile da dire ad alta voce.

Tutto comincia tra i banchi del Tribunale di Firenze, dove si celebra il processo più discusso dell'anno: Attilio Bergamini, amministratore delegato della Safe Word, è accusato di bancarotta fraudolenta. La condanna sembra segnare la fine della sua carriera e della sua reputazione. Ma la caduta dei potenti non avviene mai in silenzio: subito dopo la sentenza, un colpo di pistola riecheggia nei corridoi del palazzo di giustizia. Da quel momento, la trama si infittisce: un commercialista muore in circostanze misteriose, precipitando dalla terrazza della sua abitazione; dietro il fallimento della Safe Word affiorano connivenze e segreti inconfessabili; e la città, con le sue luci e le sue ombre, diventa teatro di un intreccio dove nulla è come sembra.

A guidare l'indagine - e a pagarne il prezzo umano - sono quattro protagoniste che la magistrata e scrittrice Christine von Borries aveva già reso amate e riconoscibili: Valeria Parri, pubblico ministero, madre di un neonato e professionista lacerata tra dovere e fragilità; Giulia Gori, giornalista d'inchiesta affamata di verità e giustizia, pronta a spingersi oltre il limite; Monica Giusti, commercialista di talento ma segnata da relazioni turbolente; Erika Martini, poliziotta determinata, capace di leggere la paura negli occhi di chi mente. Quattro donne che non si arrendono, che condividono la stanchezza di chi vive in equilibrio tra carriera e sentimenti, tra coraggio e vulnerabilità. In un mondo dominato da uomini influenti e da logiche opache, scelgono la solidarietà come forma di resistenza.

"A Firenze gira voce" è più di un giallo: è un romanzo che intreccia inchiesta giudiziaria, introspezione psicologica e denuncia sociale. L'autrice mette a nudo le contraddizioni del sistema, ma lo fa senza rinunciare al ritmo del thriller, ai colpi di scena e a una scrittura lucida, incisiva, capace di far respirare l'atmosfera tesa e sofisticata della città.

La Firenze che attraversa le pagine non è solo sfondo, ma personaggio vivo: elegante e crudele, luminosa e minacciosa, con i Lungarni che riflettono tanto la bellezza quanto le ombre del potere. In questa cornice di marmi, intrighi e passioni, la giustizia non è mai bianca o nera, ma una sfumatura complessa che richiede il coraggio di guardare oltre le apparenze.

Christine von Borries nasce a Barcellona nel 1965 da madre italiana e padre tedesco. Dopo la laurea in Giurisprudenza, vince il concorso in magistratura e intraprende una carriera brillante che la porta a lavorare come pubblico ministero ad Alba, Prato, Palermo e, dal 2005, a Firenze, dove tuttora esercita la funzione di pubblico ministero.

Alla passione per la giustizia affianca da sempre quella per la scrittura. Ha esordito con "Fuga di notizie" (Guanda, 2005) e "Una verità o l'altra" (Guanda, 2006), per poi dare vita al ciclo delle "quattro amiche fiorentine" con "A noi donne basta uno sguardo" (Giunti, 2018) e "Le unghie rosse di Alina" (Giunti, 2020). Con "A Firenze gira voce", Christine von Borries conferma il suo talento nel coniugare esperienza professionale e invenzione narrativa, regalando ai lettori un giallo denso di emozione, autenticità e tensione civile. (di Paolo Martini)

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