Da Avedon a Mulas, il racconto in foto di una donna e diva chiamata Sophia Loren

Fino all’8 marzo 2026 al m.a.x. museo di Chiasso una rassegna su 'il mito della bellezza disegnato con la luce'

Sophia Loren in uno scatto di David Montgomery
Sophia Loren in uno scatto di David Montgomery
26 ottobre 2025 | 16.00
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Una grande diva - fra le più luminose del cinema mondiale - ma anche una donna di una bellezza unica e senza tempo. E' la Sophia Loren che emerge dalle circa duecento fotografie che da domani all'8 marzo 2026 saranno in mostra in una rassegna ospitata dal m.a.x. museo di Chiasso. 'Sophia Loren: il mito della bellezza disegnato con la luce', curata da Francesco Casetti, Angela Madesani e Nicoletta Ossanna Cavadini racconta questa figura imprescindibile, attraverso immagini davvero iconiche - che colgono Sophia Loren sul set o in momenti più privati - scattate da alcuni fra i più grandi fotografi dell’epoca: da Richard Avedon a David Seymour, da Elliott Erwitt a Alfred Eisenstaedt, passando per Tazio Secchiaroli Gianni Berengo Gardin e Ugo Mulas.

Sono scatti che sottolineano - spiegano i curatori - come 'la pulchritudo è una 'bellezza' che non si traduce soltanto in apparenza fisica, ma che è anche radicata nell’anima, nell’esperienzialità, nel modo d’essere, visibile attraverso gesti, espressioni vocali, sguardi, portamento ed emozioni".

Una bellezza "tanto esterna quanto interna, che si manifesta in modi unici e autentici e che è ricca di umanità e risvolti sociali" come testimoniano tutte le immagini esposte: dalle prime riprese per la Ciociara (1960) fino agli scatti per la sceneggiatura del film La vita davanti a sé (2020). D'altronde la diva – immortalata nel pubblico o nel privato – fin dagli inizi si assicura in maniera sempre più importante il ruolo di unica e assoluta padrona della propria immagine. Con il successo giunto velocemente in età giovanile, l’attrice intuisce l’importanza di mantenere salde le redini della sua figura professionale e successivamente pubblica. Fondamentale risulta il lungo sodalizio con Tazio Secchiaroli, l’inventore della “fotografia d’assalto” della Roma dei paparazzi, che sarà a partire dal 1964 per due decenni il suo fotografo personale, come pure la presenza costante sui set per immortalare e vigilare sull’esecuzione di ogni scatto: sarà cioè il suo “biografo visivo”, una figura imprescindibile nella carriera e nella vita di Sophia Loren.

La mostra si articola in sette sezioni: partendo dalla “Napoli delle origini” - l’ambiente dove Sofia Lazzaro Scicolone nasce e conosce le prime asperità della vita - passando poi al cinema con le fotografie per “Sceneggiature”, quindi all’ ”Eleganza”, al suo particolare rapporto con l’ “Arte”, cui seguono le parti dedicate agli “Incontri pubblici”, per terminare poi con momenti più intimi rivolti alla “Famiglia” e all’identificazione quale “Icona di bellezza”. In mostra viene inoltre evidenziato il particolare rapporto che Sophia Loren ebbe con Salvatore Ferragamo e successivamente Giorgio Armani, documentato attraverso scatti fotografici e oggetti di design quali le raffinate calzature provenienti dal Museo Ferragamo di Firenze, con quattro calzature esposte in mostra. Arricchisce la rassegna un ricco calendario di eventi (conferenze, visite guidate, laboratori didattici, proiezioni di film, incontri e dibattiti).

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