Tra passato e presente, alla ricerca di poesia in un'Europa in bilico
Esce oggi per i tipi di Ronzani Editore "Un biglietto per Texel" (pagine 236, euro 16), romanzo di Lucia Valcepina che fonde il ritmo sincopato del jazz con l'inquietudine di un'Europa in bilico. È un'intensa indagine emotiva che si sviluppa su un doppio binario temporale: tra l'estate del 1999 e il presente, ventitré anni dopo. È un racconto scritto come uno spartito musicale, dove la musica è concepita come un’urgenza e le atmosfere risuonano in modo sinestetico.
Lisa, chitarrista jazz dall'animo inquieto votato alla libertà, con la sua "personalità soave e aliena" e una dedizione ossessiva all'arte, scompare all'improvviso da Milano, lasciando solo un biglietto. Non è una fuga, ma un invito cifrato ad un vero incontro: una serie di lettere ed enigmatici indizi destinati al fratello Nicola e all'amica Giulia, pensati per costringerli a riflettere sulla loro passata vita in comune e sulla precarietà, anche emotiva, del presente. Nicola, fermo e pragmatico, e l’ex fidanzata Giulia, l’io narrante speculare a Lisa, intraprendono un viaggio all'inizio apparentemente non-sense, che si snoda attraverso l'Europa Centrale, passando per Füssen, Norimberga, Amsterdam, Rotterdam per giungere alla destinazione finale, "l'isola dei volatili", Texel, che ha lasciato segni indelebili nelle loro vite.
Giulia, che vuole un bene profondo a Lisa e che ricerca la sua anima nell’amore per la musica, pensa alla sua amica come se la chitarra, magari una Telecaster piuttosto che una Les Paul, fosse un'estensione del suo corpo. Durante il viaggio ritorna a pensare all’utopia entusiastica della giovinezza vissuta con la sua amica, che si è andata a scontrare con le difficoltà lavorative, di socializzazione. Incombono il trauma dell’epidemia di Covid-19, le morti, la realtà dei teatri chiusi e poi ancora delle bombe sull'Ucraina. La rabbia di Lisa per una "vita a bassa definizione" e il desiderio di Giulia di “un residuo di poesia” in anni che intorpidiscono l'anima si prendono la scena.
La musicofilia è il tessuto connettivo dell'opera. Le citazioni musicali sono un ponte che attraversa tendenze diversissime, generi all’apparenza inconciliabili, dagli Iron Maiden ai Red Hot Chili Peppers, da Bruce Springsteen ai Pink Floyd, fino alle composizioni di Schubert e al repertorio classico. Il cuore pulsante, tuttavia, resta il Jazz, icone come Nina Simone, Thelonious Monk, Mahalia Jackson, fino ai maestri italiani come Cerri, Cifarelli e Fasoli.
L'autrice spiega: "Il romanzo esplora la vita di una musicista nella contemporaneità, nelle sue scelte estetiche ed esistenziali, in un contesto storicamente dominato dalle figure maschili. Tra i grandi nomi della chitarra jazz come Wes Montgomery, Joe Pass e John Scofield, la protagonista riprende idealmente le fila del discorso artistico avviato da Rosetta Tharpe, Mary Osborne ed Emily Remler. Ne raccoglie l'eredità e le ombre in una fase storica in cui, a seguito dell’emergenza pandemica, la condizione delle musiciste si fa più fragile. Lisa, stanca di negoziare la propria identità e totalmente estranea alle logiche del mainstream, cerca ostinatamente di individuare un proprio orizzonte di senso, a dispetto di un mercato saturo e competitivo. Il romanzo si configura così come un’ampia riflessione su ciò che la musica può rappresentare in una società disillusa e ipertecnica e sull’apporto valoriale che, mai come in questi tempi, può dare, nel momento in cui la ricerca artistica si fa espressione di una scelta di vita". In questo labirinto di suggestioni e in una costante asincronia con gli eventi che tocca vivere, Nicola e Giulia cercheranno di rimettere ordine al caos in un finale per niente scontato.
Lucia Valcepina, autrice e performer, scrive sugli inserti culturali di "La Provincia" di Como, Lecco e Sondrio. Ha pubblicato saggi di drammaturgia per la rivista "Comunicazioni sociali" (Vita e Pensiero), reportage sul mondo dell’arte contemporanea, il racconto sonoro "Alfred e Jack" per Fabbrica dei Segni (con Lux Bradanini), e curato alcuni volumi, tra cui la raccolta di racconti della russista Milli Martinelli "Ancora e sempre aprile" (Biblioteca dei Libri Perduti), e il romanzo collettivo del gruppo Schiribìz, per la Biblioteca di Bormio, con il relativo laboratorio di scrittura. Ha ideato e portato in scena monologhi e spettacoli teatrali sui temi della postmodernità e sulle voci letterarie del Novecento. Nel 2022 ha pubblicato il suo primo romanzo "Il paradosso dell'ossigeno" (Dominioni ed.), e nel 2024, per la stessa casa editrice, la biografia romanzata "Primordiale bellezza" (Premio Bertacchi) dedicata alla poliedrica figura dell’astrattista Carla Badiali. (di Paolo Martini)