William Dalrymple racconta 'La Via dell'Oro'

L'India dimenticata che plasmò il mondo

William Dalrymple racconta 'La Via dell'Oro'
30 settembre 2025 | 09.51
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Per secoli abbiamo guardato alla Via della Seta come l'unica arteria commerciale e culturale dell’antichità capace di connettere Oriente e Occidente. Ma c'era un'altra rotta, altrettanto fondamentale, eppure dimenticata dalla storiografia: la Via dell'Oro. A riportarla alla luce è William Dalrymple, tra i più autorevoli storici dell’Asia meridionale, che nella nuova edizione del saggio pubblicato "La Via dell'Oro. Come l'India antica ha trasformato il mondo" (Adelphi, traduzione di Svevo D'Onofrio) ricostruisce l'influenza profonda e duratura della cultura indiana su una vasta porzione del mondo antico.

Dalrymple non solo dà un nome a un sistema di scambi, rotte marittime, porti e trasmissioni culturali che si estendevano dal Mar Rosso al Pacifico, ma ne racconta le tappe, gli snodi e le eredità. Ne emerge un'“indosfera” che per oltre un millennio — a partire dal 200 a.C. — ha diffuso religioni come il buddhismo e l’induismo, sistemi di scrittura, conoscenze astronomiche, mediche e matematiche, letterature epiche e simboli culturali in regioni che spaziano dalla Cina imperiale alla Baghdad abbaside, dalla Cambogia ai templi di Bali.

Un’eredità culturale, come scrive l’autore, “nascosta in bella vista”, visibile nei rituali indù di Giava, nei templi khmer, nei toponimi della Thailandia, ma mai interpretata come un sistema organico. La Via dell’Oro era invece una rete viva e pulsante, ben documentata, che oggi torna alla ribalta grazie a un’opera che mescola rigore storico e capacità narrativa.

Il volume, che segna un nuovo capitolo nella collana L’Oceano delle storie di Adelphi, sarà al centro di due importanti eventi in Italia: il 3 ottobre a Padova, nell’ambito de La Fiera delle Parole, e il 7 ottobre a Conegliano, per il festival Una Collina di Libri. Due occasioni per incontrare l’autore e scoprire un passato globale che parla al nostro presente.

Con "La Via dell’Oro", Dalrymple non solo ci regala un grande affresco storico, ma sfida anche l’eurocentrismo della narrazione tradizionale, offrendo una visione del mondo antico più complessa, interconnessa e, finalmente, più giusta.

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