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Imprese: da Deloitte un volume per raccontare eccellenze novaresi

16 novembre 2015 | 10.59
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Imprese: da Deloitte un volume per raccontare eccellenze novaresi

Il tessuto imprenditoriale della provincia di Novara continua ad essere l'unico tra quelli delle province piemontesi a evidenziare a fine 2014, così come già nell'anno precedente, un risultato positivo per ciò che concerne il numero di aziende registrate, e quindi il saldo annuale tra iscrizioni e cessazioni (pari a +149 imprese nell'intero anno) e il relativo ritmo di crescita percentuale (pari nel 2014 al +0,47%).

A fare luce sulle sue eccellenze arriva il 'Viaggio nel territorio novarese - 25 imprese di eccellenza si raccontano', un libro realizzato da Deloitte in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e l’Associazione Industriali di Novara, con il supporto della Camera di commercio di Novara e del Banco Popolare e con la consulenza tecnica della società di comunicazione Spin-To.

Il libro, che presenta dati relativi alle più recenti ricerche economiche svolte sul tessuto imprenditoriale novarese, illustra 25 aziende che si raccontano attraverso la voce di coloro che le hanno create o che oggi ne sono alla guida. Una sorta di narrazione del meglio che il territorio novarese oggi può esprimere in termini di visione imprenditoriale e di capacità nell’affrontare con successo le importanti sfide che il mercato pone alle aziende italiane, spesso in bilico fra l’eredità di una pesante crisi e i timidi segnali di ripresa.

Le attività produttive del novarese sono molto variegate all’interno dei tre settori - primario, secondario e terziario - e i relativi dati sull'occupazione fanno emergere una ripartizione molto netta. Al 31 dicembre 2014, l'apparato produttivo novarese era composto da oltre 31mila aziende, di cui ben 28mila attive e così suddivise: 61,3% aziende nel terziario, 31% nell'industria, 7,7% nell’agricoltura.

Il 2015 fa emergere un incremento nel tessuto imprenditoriale novarese di 165 nuove imprese giovanili registrate e attive, di cui i settori maggiormente interessati sono: commercio (25% delle imprese), costruzioni (23%) e servizi alle imprese (15%), a cui seguono con una quota di circa il 10% ciascuna, ovvero 15-17 aziende, il settore del turismo e quello relativo ad assicurazioni e credito.

Le prospettive per il territorio sono perlopiù positive anche in riferimento al tasso di occupazione; dall'elaborazione di dati Inps dal Registro Imprese emerge come, dal confronto per addetti al 31 dicembre 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, vi siano seppur moderati segnali di miglioramento in atto.

Il novarese è un territorio ricco di eccellenze, di tradizioni e di artigianalità, ma con una grande spinta verso l'innovazione e l'apertura di nuovi mercati. Questo, in sintesi, è ciò che il gruppo di lavoro condotto da Deloitte ha trovato incontrando gli imprenditori del territorio novarese. Certamente, una provincia caratterizzata da una moltitudine di business differenti, tuttavia spesso uniti da una forma mentis e da un modo di agire, di amare il proprio lavoro e anzi di vivere in prima persona l'azienda, unici nel proprio genere.

Le aziende presenti nel volume sono: A.D.Compound Spa, Carlo Nobili Spa - Rubinetterie, Cavanna Spa; Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa; Gruppo Colines Holding Spa & B.Pack Holding Spa; Crs Spa - Cristina Rubinetterie; Electronic Systems Spa; Esseco Group Srl; Faco Spa; Fratelli Fantini Spa; Fratelli Francoli Spa; Fratelli Pettinaroli Spa; Gessi Spa; Giordano Srl; Gottifredi Maffioli Spa; Herno Spa; Igor Srl; Laica Spa; Mirato Spa; Mollificio Valli Srl; Novarese Zuccheri Srl; Nuova Fima Srl; Ponti Spa; Riseria Ceriotti Srl; Trasgo Srl.

Dalle interviste fatte ai capitani d'azienda è emersa la fotografia di una dimensione umana dell’imprenditoria novarese, nella quale la legittima ricerca della massimizzazione dei profitti, sembra lasciare spazio a valori più profondi come la ricerca del benessere dei propri dipendenti o quella di un consenso più ampio del mercato. Dalle parole degli imprenditori traspare evidente l’orgoglio di essere ambasciatori di successo del made in Italy ed emerge uno slancio sempre ottimistico verso il futuro, nonostante le difficoltà. Infine, è forte e diffuso il desiderio di vedere la propria azienda crescere e prosperare mantenendo intatta, anche attraverso il delicato momento del passaggio generazionale.

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