Grande vetrina per le stelle scaligere, dopo il successo del debutto, all’inaugurazione della stagione 2019-2020, torna ad affascinare 'Sylvia' di Manuel Legris, che ha dato nuova vita e nuova veste a uno dei grandi classici dell’Ottocento, con freschezza ed energia, caratteri forti e virtuosismi, esaltati dall’allestimento di Luisa Spinatelli, di grande impatto visivo. Il balletto sarà in scena alla Scala dall'11 al 26 maggio. Ispirato al dramma pastorale 'Aminta' di Torquato Tasso, 'Sylvia ou la Nymphe de Diane' andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1876. Tra fasti mitologici, ninfe, satiri, pastorelli e dei dell’Olimpo, fu la straordinaria partitura di Délibes a trionfare. Raffinata e ricchissima nei ritmi, armonie e melodie, ebbe in Čajkovskij un convinto ammiratore.
Nel solco della tradizione francese, Legris mantiene lo spirito originario, aggiungendo un tocco di freschezza, per riportare il piacere di assistere a un balletto che merita un posto di tutto rispetto nel panorama dei classici dell’Ottocento. Ricca e articolata, la trama intreccia divinità e umanità e trattando una tematica universale come l’amore, perde qualunque rischio di stucchevolezza e va incontro al pubblico di oggi, con una storia senza tempo immersa in una atmosfera mitologica e fantastica. Il 5 maggio (ore 18 - Ridotto dei Palchi 'A.Toscanini') il giornalista e critico Sergio Trombetta terrà un incontro aperto al pubblico dal titolo 'La ninfa cacciatrice cede all'amore'.