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De Rica resta italiana, nasce gigante del pomodoro con Pomì

04 settembre 2017 | 16.29
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De Rica resta italiana, nasce gigante del pomodoro con Pomì

Il made in Italy agroalimentare conquista un'importante fetta di mercato con l'unione dei marchi Pomì e De Rica in mano al Consorzio Casalasco del Pomodoro. L’accordo tra le due aziende infatti, garantisce che De Rica resti in Italia, facendo nascere il gigante del pomodoro 100% italiano. La notizia, in controtendenza, rispetto alle molteplici acquisizioni di marchi alimentari da parte di aziende straniere, è stata diffusa oggi e ha sollevato commenti e reazioni positive. A cominciare dal ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina che ha colto l'occasione per ribadire l'impegno del governo "per estendere anche ai prodotti derivati dal pomodoro l'etichettatura obbligatoria dell'origine delle materie prime, come fatto con latte, pasta e riso".

Il Consorzio Casalasco,(Soc.Agr.Coop), che conta tra i marchi di punta Pomì, è la prima filiera italiana nella coltivazione e trasformazione di derivati del pomodoro, con un fatturato di 230 milioni di euro. Oggi associa 370 aziende agricole che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona (dove ha sede a Rivarolo del Re), Parma, Piacenza e Mantova. Una terra che oggi permette alle 550.000 tonnellate di pomodoro fresco raccolto di essere trasformato nei 3 stabilimenti di proprietà della cooperativa in prodotti esportati in 60 Paesi nel mondo.

L’operazione riporta il rinomato brand De Rica nella sua zona originaria di produzione e decreta il passaggio di un altro importante marchio italiano direttamente in mano al mondo agricolo cooperativo, espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame col proprio territorio d’origine.

Il sistema cooperativo, per bocca del presidente di Alleanza coop agroalimentari Giorgio Mercuri dopo l'accordo, ribadisce "con maggiore forza la necessità di procedere con l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta per tutti i derivati del pomodoro". A parlare di "riscossa della vera cooperazione" è Ue.Coop l’Unione Europea delle Cooperative.

Mentre la Coldiretti nel segnalare che con tale acquisizione "si ferma lo shopping straniero nell’agroalimentare italiano con ben 3 marchi storici su 4 che sono finiti all’estero " parla senza mezzi termini di nascita del "gigante italiano del pomodoro".

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