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Dimissioni Ferrari, Ue: "Erc non si occupa di sfide immediate"

08 aprile 2020 | 14.31
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Il portavoce Johannes Bahrke: "Promuove approccio bottom-up"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Le dimissioni del presidente dell'Erc Mauro Ferrari, che se ne è andato perché non è riuscito, suo malgrado, a far sì che il Consiglio europeo della Ricerca promuovesse un progetto dedicato specificamente alla pandemia di Covid-19 che sta uccidendo decine di migliaia di persone in Europa, non smuovono le architetture consolidate della burocrazia europea.

"Forse è utile - risponde il portavoce della Commissione europea per la Ricerca, Johannes Bahrke, in merito alle numerose domande arrivate durante il briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles sulle dimissioni di Ferrari, che hanno fatto molto rumore - ricordare qual è il ruolo dell'Erc. Fondato nel 2007", adotta "un approccio bottom-up, guidato dai ricercatori. Ciò permette ai ricercatori di identificare nuove priorità in qualsiasi campo di ricerca. L'unico criterio di selezione è l'eccellenza scientifica". All'Erc è assegnato un budget nell'ambito di Horizon 2020, il programma europeo per la ricerca. "La missione dell'Erc - continua il portavoce - è sostenere gli sviluppi a lungo termine sul fronte della ricerca, mentre altre parti di Horizon 2020 sono più adatte ad affrontare sfide immediate. Penso che sia utile ricordarlo". Le dimissioni di Ferrari sono arrivate tramite "un'e-mail ieri", aggiunge Bahrke.

Ferrari ha spiegato, in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera, che l'organo di governo dell'Erc avrebbe bocciato la sua proposta di avviare un progetto di ricerca dedicato alla Covid-19 proprio con la motivazione che il Consiglio non promuove un approccio 'top-down', cioè dal vertice alla base, bensì un approccio 'bottom-up' (dalla base al vertice) nella ricerca. Ferrari ha scritto, nella sua lettera al Corriere, che gli altri progetti finanziati dalla Commissione formano un "insieme di attività senza cabina di regia e con una componente limitata di scienza di frontiera. E pur vero che il Cer finanzia le eccellenze scientifiche europee basandosi sulle scelte presentate dai ricercatori stessi e senza considerazioni di beneficio sociale. Ma nel mio idealismo ho creduto che in circostanze così tragiche fosse dovere dei migliori combattenti imbracciare le armi migliori e dirigersi alla frontiera".

Ferrari spiega di essere rimasto "esterrefatto" dal voto contrario alla sua proposta e di aver quindi deciso di rassegnare le dimissioni, anche perché a Bruxelles si è trovato a dover fare i conti con "inefficienze paralizzanti".

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