Il tecnico emiliano: "Se oggi questo club è messo così, qualcuno l'ha permesso. È il sistema calcio che deve essere rivisto. È il momento di intervenire in modo radicale partendo dall'alto. Ci continuiamo ad allenare per amore di una professione e per tutte le persone coinvolte e che lavorano qui"
"È brutto accorgersi che attorno alla carogna del Parma ci siano avvoltoi". E' l'immagine che Roberto Donadoni usa per descrivere la drammatica situazione del club emiliano. Con la società alle prese con una gravissima crisi finanziaria, la squadra ducale ha chiesto e ottenuto il rinvio delle ultime 2 partite in calendario. I match con Udinese e Genoa sono slittati. "Se oggi il Parma è messo così, qualcuno l'ha permesso. È il sistema calcio che deve essere rivisto -dice l'allenatore in conferenza stampa-. È il momento di intervenire in modo radicale partendo dall'alto, anche per evitare altri casi come questo. Non possono succedere le cose che stanno accadendo. Tutto questo da chi dipende? Facciamoci questa domanda...".
Il club è di proprietà di Giampietro Manenti. Il presidente da settimane promette una svolta che non si concretizza. Il 19 marzo, intanto, potrebbe arrivare la formalizzazione del fallimento del club. "Passo dopo passo vedremo come andranno le cose. Se siamo qui oggi è perchè siamo fiduciosi, positivi", dice Donadoni. La squadra non gioca, ma va comunque in campo per allenarsi. "Ci continuiamo ad allenare per amore di una professione e per tutte le persone coinvolte e che lavorano qui. È anche una forma di rispetto nei confronti dei nostri colleghi allenatori e giocatori", spiega il tecnico. "La reazione del gruppo ai fatti di ieri è stato il bellissimo e intenso allenamento svolto stamattina".
