Protagonista una coppia di Mount Barker, città dell'Australia Meridionale, che è dovuta volare negli Stati Uniti per sottoporsi alla procedura, vietata nel loro paese.
Dopo tre figli maschi, volevano a tutti i costi una femmina. Così sono partiti per gli Stati Uniti, dove hanno speso 50mila dollari per sottoporsi a una diagnosi genetica preimpianto per la selezione del genere. Protagonista una coppia di Mount Barker, città dell'Australia Meridionale.
"Dopo tre ragazzi, desideravamo ardentemente avere una bambina - ha raccontato Jayne Cornwill in un'intervista alla tv australiana Channel Nine, parlando dei suoi tentativi di restare incinta per la quarta volta - Abbiamo provato tutte le cose naturali, tutte le diete, tutte le posizioni, tutti i 'rimedi della nonna' e le vecchie usanze, ma niente ha funzionato. Così abbiamo deciso di ricorrere all'intervento medico".
La legge australiana, però, vieta la selezione di genere, tranne nei casi in cui vi siano rischi di trasmissione al neonato di una malattia genetica. La coppia quindi è dovuta volare negli Stati Uniti per sottoporsi alla procedura. Il trattamento, noto come diagnosi genetica preimpianto (PGD), ha avuto successo e sette mesi fa è nata Emmerson.
La coppia ha rivelato di aver speso circa 50.000 dollari (poco più di 40 mila euro) per il trattamento all'estero. "Non è economico. Il primo tentativo è fallito, fortunatamente, il secondo ha avuto successo", ha dichiarato Cornwil, per la quale la controversa procedura dovrebbe essere messa a disposizione di tutti gli australiani.