
"L'addizionale municipale va rimossa" ammonisce il ceo della compagnia irlandese. E sulla possibilità di animali in cabina: "Mi dispiace Fido, non ti porteremo sui nostri voli".
Il futuro di Ita? Per Eddie Wilson non brilla: “Andrà avanti zoppicando”, sentenzia il ceo di Ryanair conversando con l''Adnkronos. Con il governo italiano i rapporti restano “molto buoni”, precisa, ma a patto che venga rimossa l’addizionale municipale. Poi la stoccata che non farà felici gli amanti degli animali: “Mi dispiace Fido, non ti porteremo sui nostri voli”. Un intervento senza filtri, in perfetto stile Ryanair.
Lascia spazio a ben pochi dubbi il ceo della compagnia aerea irlandese: “Lo storico di Lufthansa quando acquisisce compagnie aeree è quello di limitarne la crescita. Temo che alla prossima crisi, e in questo settore sono cicliche, Ita non crescerà a Roma. Hanno fatto esattamente lo stesso con Austrian Airlines, con Swiss Air e con Brussels Airlines, e qui non vedo alcuna differenza”. Resta uno spazio da riempire, spazio che Ryanair è disposta a prendere: “ Noi abbiamo gli aerei – sottolinea -. Abbiamo 300 velivoli in arrivo e potremmo trasformare Roma”. Prima è necessario risolvere la questione costi. L’aeroporto di Fiumicino “è troppo caro, quasi 50 euro a passeggero mentre noi stiamo cercando di vendere voli a 19 euro”, mentre quello di Ciampino “è diventato più piccolo”. Wilson non si preoccupa della concorrenza, mancano ordinazioni di nuovi velivoli e aumenti di volume: “Non crescono, noi sì”. Il traffico aereo segue la crescita del Pil e “l’economia italiana ha mostrato di essere stata gestita bene”. Se Ita non avrà spazi di manovra per crescere “non lo farà certamente Lufthansa”. Wilson lancia un appello al governo italiano: l’esecutivo deve guardare al problema e intervenire. “Roma è artificialmente limitata – ribadisce -. Mentre in Lombardia ci sono tre aeroporti all’interno del sistema, questa scelta a Roma non c’è. Ci sono un aeroporto che è diventato più piccolo e un aeroporto che è diventato più costoso, e così si perde la connettività della città, in particolare dalle regioni”.
Le relazioni tra Ryanair e Palazzo Chigi sono state definite “molto buone”, anche se la compagnia aerea è stata sempre molto esplicita su quando riguarda l’addizionale municipale, la tassa che i passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani pagano e caricata direttamente sul costo del biglietto. Se il governo abbassasse o rimuovesse l’addizionale municipale “significherebbe ancora più investimenti”. Lo scorso anno Ryanair ha portato davanti all’esecutivo “una proposta che ci avrebbe portato a diventare la più grande compagnia aerea in Italia, con 20 milioni di passeggeri in più dai nostri già 65 milioni”.
“Siamo stati capaci di far aumentare il traffico aereo in regioni come il Friuli-Venezia Giulia, la Sicilia, la Calabria e l’Abruzzo – rimarca -. Abbassando i costi di accesso non lo fate solo per Ryanair, lo fate per chiunque abbia aerei e investimenti. Noi certamente coglieremmo questa sfida e daremmo risultati come abbiamo fatto nelle regioni”. Una richiesta che viene dai territori: “Non c'è dubbio che chi abita nelle regioni sia abituato ad avere accessi e tariffe basse, ma non possono arrivare a Roma”. Wilson ha portato l’esempio di Sicilia e Calabria, visitate recentemente: “Ci chiedono più collegamenti con Roma” spiega.
“Penso sia tempo che il governo italiano faccia qualcosa riguardo alla connettività. Offriamo tariffe basse e connettività, e la popolazione italiana sa che Ryanair offre un valore eccezionale”. “Speriamo di arrivare a una soluzione” auspica. Nemmeno la concorrenza spaventa il dirigente: “Non ci preoccupa”. La compagnia infatti “crea mercati che non esistevano prima” e lo dimostra l’apertura della nuova base di Trapani. “Chi altro aprirebbe una base a Trapani, se non noi? – rimarca - Trasformiamo quel costo più basso in tariffe più basse che portano le persone a viaggiare verso Trapani o a partire da lì. Così si crea quel circolo virtuoso che promuove l’attività economica”. Un’opera che Wilson è certo possa essere realizzata ovunque.
Se i progetti di espansione della compagnia aerea per il nostro paese sono chiari, resta un no categorico, quello sugli animali domestici a bordo. Troppo complicato secondo il ceo: “Abbiamo già abbastanza problemi con i documenti per gli esseri umani, figuriamoci con quelli per i cani”. Inoltre “dobbiamo tenere conto anche delle allergie”. Non c’è speranza per Fido: “Non ti porteremo sui nostri voli”.