"Intellò in stile Fahrenheit 451", sul Secolo d'Italia uno speciale sul caso 'Passaggio al bosco'

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04 dicembre 2025 | 19.24
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"L’appello degli intellò e del codazzo dei morti di fama contro la presenza dei tipi di Passaggio al bosco alla fiera nazionale della piccola editoria a Roma certifica la stagione senile, quella più biecamente reazionaria, dell’antifascismo in assenza (conclamata!) di fascismo. In perfetto stile Fahrenheit 451 i “pompieri” del luogocomunismo intendono dare alle fiamme, nell’anno del Signore 2025, la biblioteca che ritengono eretica rispetto alla loro lettura della storia e della società. Questo è il 'peccato' addebitato alla giovanissima e vitale casa editrice fiorentina, espressione della cultura non conforme, che si sta imponendo con qualità e profondità, a suon di titoli e di collane per nulla banali, nel panorama italiano". Lo scrive Antonio Rapisarda, direttore del Secolo d'Italia, che sul suo giornale ha dedicato uno speciale all'affaire Più Libri Più Liberi.

"A differenza del precedente assai poco nobile di Torino, quando ad essere escluse dal Salone del libro sono state le edizioni Altaforte, stavolta i neo-censori si sono trovati davanti il solido muro eretto dal presidente dell’Aie, l’associazione italiana editori, responsabile degli stand di 'Più libri. Più liberi'", osserva Rapisarda che mette in luce anche come sia "sufficiente entrare in una qualsiasi libreria per accorgersi della mole impressionante di opere riguardanti il Ventennio" e come "la quasi totalità di questi testi sono appannaggio dell’editoria mainstream". Insomma, sul Fascismo e i suoi “fantasmi” "i neo-censori fanno affari d’oro. E pretendono di averne l’esclusiva: in un rapporto a tratti patologico, a tratti infantile. Di certo fruttuoso".

Nello speciale anche una lunga intervista a Federico Palmaroli, in arte Osho, dopo che il vignettista sui social aveva commentato ironicamente il forfait di Zerocalcare alla fiera libraria. “Se Zerocalacare non era già ricco e famoso, a Più libri più liberi c’annava pure se c’era Goebbels”, la frecciata: "Premetto che lo adoro, come tanti anche a destra", dice ora al "Secolo" Palmaroli, ma "quello che volevo dire con il post è che Zerocalcare ha una forza anche contrattuale e artistica per cui si può permettere di non partecipare. Se si fosse trattato di un vignettista non così famoso, uno che deve ancora emergere e che deve guadagnare sui libri, non avrebbe fatto tanto il sofisticato". Del resto, aggiunge, "negli ultimi tempi vedo più episodi di fascismo e di negazione della libertà a sinistra. E ne hanno fatto le spese anche personaggi della loro parte, penso a Emanuele Fiano", peraltro tra i promotori della lettera che chiede di tenere fuori da Più Libri, più liberi, e "Questo è un bel paradosso".

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