Snam, Scornajenchi: "Italia al centro dei piani, investiremo 3 miliardi nel 2025"

in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore'

Snam, Scornajenchi:
25 settembre 2025 | 12.54
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"L’Italia resta il nostro focus prioritario. Lo è nel piano ereditato e lo sarà nei piani futuri tanto che, solo nel 2025, investiremo circa 3 miliardi di euro nel sistema gas italiano, con un forte incremento rispetto agli anni scorsi. Abbiamo 700 cantieri nella penisola, il 25% in più del 2024, quasi la metà al centro sud. E, per venire incontro all’inversione dei flussi del gas, bisognerà rafforzare le infrastrutture, a cominciare dalla Linea Adriatica". Ad affermarlo in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore' è Agostino Scornajenchi che è arrivato alla guida di Snam a maggio. "Siamo davanti a uno scenario energetico in profonda trasformazione in cui non ha più senso parlare di energy transition ma di energy integration. Perché, in un mondo che consuma sempre più energia, serve equilibrio per gestire in modo ordinato una domanda crescente", sottolinea.

Il gas continuerà a essere centrale per il sistema, aggiunge, "e lo sarà ancora per molti anni a venire. L’80% dei consumi mondiali è legato a fonti tradizionali, il 70% in Europa: immaginare di abbandonare le fonti fossili è impensabile e tecnicamente impossibile". Quale ruolo avranno le rinnovabili? "Penso che sia arrivato il momento di fare i conti con la tecnologia e non solo con gli slogan. Il tema non è come sostituire qualcosa a tutti i costi, ma come integrare in modo intelligente. E dove questo processo non è stato fatto in modo intelligente, o per un difetto di programmazione o per errato adeguamento delle reti, vedi il caso della Spagna, il risultato è stato di lasciare un Paese al buio. Come sarebbe potuto accadere lo scorso inverno anche in Germania, dove il Governo sta lavorando per triplicare il target di costruzione di nuove centrali a gas. Se dunque il gas resta centrale, occorre creare le condizioni giuste", sottolinea l'ad di Snam.

"Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, ma l’inverno è lungo e bisogna avere la massima prudenza. Mi lasci però dire che riempire gli stoccaggi oggi è un mestiere molto diverso da qualche anno fa", spiega l'ad di Snam. "Fino a qualche anno fa, Snam gestiva una infrastruttura terrestre all’interno di un sistema molto sbilanciato su un’area del mondo. Ora i flussi dalla Russia sono pressoché azzerati e il gas arriva da rotte diverse. Abbiamo accelerato, grazie anche al successo delle iniziative portate avanti da Eni, i flussi di gas in arrivo dal Nord Africa ed è cresciuta la quota di gas che giunge in Italia via nave e che ha bisogno di terminali di rigassificazione".

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