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Elezioni 2022, anche il Pd Sensi fuori dal Parlamento: "Finisce qui"

27 settembre 2022 | 08.30
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Il post del deputato dem su Instagram: "Ci ho provato. Non ci sono riuscito"

Il post di Filippo Sensi su Instagram
Il post di Filippo Sensi su Instagram

"Andata, niente, sono fuori". Inizia così il lungo post del dem Filippo Sensi, deputato Pd e candidato non eletto alle ultime elezioni politiche. "La mia esperienza parlamentare finisce qui, dopo quasi cinque anni alla Camera che ho cercato di onorare, non sempre riuscendoci, ma - credetemi - ogni singolo giorno. Ogni singolo giorno", scrive su Instagram, continuando: "In queste settimane di campagna elettorale come candidato del Partito Democratico al Senato ho incontrato una classe dirigente sui famosi territori, che poi sono le città e i paesi di questa nostra terra unica, di una qualità e una ricchezza umana da non crederci. Ragazze e ragazzi con responsabilità di amministrazione, di guida, nel partito, nelle istituzioni locali che mi hanno restituito un senso di speranza e di passione per il futuro che, a volte invece, si fa più diafana, remota, confusa".

"Le persone, i cittadini, i militanti, quelli che si avvicinano, quelli che ti scrutano, ti ascoltano o ti contestano, ti salutano e sorridono. A ciascuno devo qualcosa che non mi lascerà, che mi abiterà a lungo. Ci ho provato. Non ci sono riuscito", scrive ancora il dem, continuando: "Ma sono convinto che le persone che entreranno in Parlamento per il Partito Democratico, tanti amici che stimo e ai quali sono e resterò legato, faranno il massimo per rappresentare i cittadini in quelle aule".

I ringraziamenti, sottolinea Sensi, "non finirebbero mai, i deputati, i compagni di banco, il gruppo, i suoi indomiti dipendenti, il personale della Camera, gli assistenti parlamentari (che l’ultimo giorno mi hanno aspettato per salutarmi, non lo dimenticherò mai finché campo), le associazioni incontrate, gli elettori del collegio toscano di cui sono stato indegnamente espressione, i cittadini che mi hanno chiesto ascolto e voce, la disperazione di non essere all’altezza, di non avere abbastanza forza e braccia. A tutti chiedo scusa di quanto non sono riuscito a fare, dei fallimenti, degli errori, delle mancanze. L’interpretazione di una responsabilità unica come quella di rappresentare gli italiani non è solo questione di sintonia fine, ma di sensibilità, attenzione, presenza, dedizione. Ora - conclude - tocca ad altri, questo privilegio, questa prova, quella dell’opposizione, della ricostruzione, delle scelte da fare, non saranno semplici, no".

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