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Elezioni 2022, Letta a Calenda: "Vediamoci ma patti chiari e no veti"

01 agosto 2022 | 17.10
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Calenda: "Patti chiarissimi, temi sul tavolo da giorni"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Il nostro appello è per includere e non per escludere" e "io sono pronto a incontrare tutte le anime" della possibile coalizione, "anche Calenda e Della Vedova, ma no ai veti e no veti personali". Lo aveva detto oggi Enrico Letta, all'incontro con i sindaci Pd, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, dopo la richiesta di un incontro oggi da parte del leader di Azione.

E l'incontro, a quanto si apprende, ci sarà domani alle 11 alla Camera. Al tavolo con il segretario del Pd e il leader di Azione, sarà presente anche il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova e dal quel faccia si capirà se ci sarà o meno la possibilità di chiudere un accordo elettorale per le politiche del 25 settembre. Un accordo che in realtà era stato già raggiunto e suggellato con tanto di stretta di mano. “Erano stati definiti anche i collegi”, dicono dal Nazareno. Dunque un’intesa molto avanzata che però è stata rimessa in discussione. Ma Enrico Letta “per senso di responsabilità di chi guida un partito che rappresenta un quarto degli italiani”, dicono i suoi, è disponibile a riprovarci. Pur nella consapevolezza della “blanda volontà” di stringere un accordo dimostrata da Calenda ma “ci proviamo - sottolineano dal Pd - con molta pazienza e spirito ecumenico”. Ma sia chiaro, si ribadisce, “basta veti e basta sportellate”.

"Patti chiari e amicizia lunga - come ha avvertito il segretario - E che valga la stretta di mano. Io e Calenda tre giorni fa ci siamo visti, eravamo d'accordo su un percorso e ci siamo stretti la mano, ma se tutto salta due giorni dopo, vuol dire che stringersi la mano non serve a niente". Calenda e Della Vedova "io sono disposto a incontrarli senza preclusioni andando a trovare le soluzioni migliori nell'interesse di costruire un'alternativa con lo spirito giusto. No alle esclusioni, no ai veti, alle sportellate. E' un metodo con cui io faccio fatica, faccio fatica a discutere così - ha detto il leader dem - Se abbiamo voglia di parlare, bene. Sennò è difficile discutere così". "Da parte mia - ha sottolineato - c'è la volontà di trovare un'intesa e farò di tutto per far sì che l'intesa si raggiunga".

"Noi crediamo fortemente nello spirito di coalizione e ci facciamo carico di dare rappresentanza a tutte le anime della coalizione - ha messo in chiaro - Questa nostra responsabilità non va dileggiata perché è un grande valore. Se non facessimo noi questo, sarebbe difficile trovare alleanze nel territorio per battere la destra. Non è che noi vogliamo dare diritto di tribuna a qualcuno perché ne condividiamo tutto il programma o tutte le idee ma vuol dire considerare l'importanza che le anime del centrosinistra abbiano presenza e che questa presenza sia corale" dice Letta all'incontro con i sindaci Pd. "Perché - ha rimarcato - questa alternativa si costruisce se siamo in grado di convincere tutti e se si è includenti".

"Abbiamo appena fatto un appello a tutti coloro con cui stiamo discutendo in queste ore. Abbiamo la grande responsabilità di far sì che le destre sovraniste non prendano il testimone da Draghi. Sarebbe la contraddizione più stridente - ha avvertito - Credo sia uno scenario da avere ben presente e che dobbiamo evitare". "Abbiamo - ha scandito ancora - la responsabilità di stare insieme e fare un accordo elettorale che consente al nostro Paese di avere un'alternativa vincente alla destra".

LA REPLICA DI CALENDA - "I patti sono chiarissimi - la replica di Calenda - No Bonelli, Fratoianni che sono contro Draghi negli uninominali, no Di Maio negli uninominali. Già accettarli in coalizione per noi è problematico ma ti siamo venuti incontro. D’altro canto ci impegniamo a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centro sinistra. Sui temi: agenda Draghi, non tasse e bonus. Risposte nette su rigassificatori e modifica Rdc. Queste cose le hai sul tavolo da giorni. Legittimo dire 'non riesco' ma chiudiamo questa partita".

L'APPELLO - Nell'appello approvato al termine della segreteria del Pd con Enrico Letta, allargata ai vertici istituzionali e del partito, si legge: "In queste ore si stanno determinando decisioni fondamentali per la definizione dell’alleanza che sfiderà la destra sovranista alle prossime elezioni politiche. A nessuno sfugge che la posta in palio è altissima, per i destini del nostro Paese e dell’Europa".

"Per questo il Partito Democratico fa appello a tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche: si proceda, senza veti reciproci, a costruire un’alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l’esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all’Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l’emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale", prosegue l'appello.

"Noi siamo impegnati a far prevalere lo spirito unitario perché crediamo che, per essere vincenti in questa situazione, sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l’Italia non può permettersi".

All'appello a stretto giro aveva replicato Calenda via Twitter: "Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell’altro. Così ci facciamo male tutti. A dopo".

“L’appello della segreteria del Pd non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta - hanno poi affermato i segretari di Azione e +Europa, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova - Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a una alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l’accordo con forze che sono state sempre all’opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa”.

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