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Europee, la legge elettorale rinviata alla Consulta: dubbi su sbarramento al 4%

09 maggio 2014 | 16.42
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Europee, la legge elettorale rinviata alla Consulta: dubbi su sbarramento al 4%

Il Tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le europee, accogliendo il ricorso degli avvocati Felice Besostri - lo stesso che aveva portato davanti alla Consulta il Porcellum - e Francesco Versace . I dubbi di costituzionalità riguardano la soglia di sbarramento al 4%.

''Il Tribunale civile di Venezia ha ritenuto che non sia manifestatamente infondata la questione di costituzionalità per la legge elettorale italiana per le elezioni europee, per quanto riguarda gli articoli 1, 3 e 48 della Costuzione e ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale, che ora dovrà istruire un procedimento o rinviare la questione alla Corte di Giustizia europea''. E' soddisfatto l'avvocato Versace .

''Il Tribunale di Venezia è il primo a decidere, altri ricorsi sono stati presentati presso altri tribunali italiani'', sottolinea. ''Noi avevamo posto la questione di costitruzionalità - spiega il legale - della legge elettorale per le elezioni europee per quanto riguarda lo sbarramento del 4% e la tutela delle minoranze linguistiche. E il presidente della terza sezione del tribunale civile di Venezia, Maurizio Gianfrida ha accolto le nostre richieste per quanto riguarda lo sbarramento".

''Se la Corte Costituizionale non dovesse decidere prima delle elezioni, cosa ovviamente probabile visti i tempi, ci potremmo ritrovare nella stessa sitauzione del 'porcellum' con parlamentari eletti legittimamante, ma grazie ad una legge incostituzionale: infatti lo sbarramento del 4% è secondo il nostro parere incostituzionale - spiega l'avvocato Versace - il Parlamento Europeo non deve dare la fiducia ad un governo, non ci sono problemi di governabilità, ma di rappresentatività".

"E' solo un problema di tempi per la decisione - ha dichiarato l'avvocato Besostri - per questo avrei preferito che il quesito fosse sottoposto alla Corte di Giustizia della Ue, mentre l'esito è certo anche per i precedenti del Tribunale Costituzionale Federale tedesco. Le norme costituzionali sul diritto di voto sono uguali nella Costituzione tedesca (art. 38 GG) e italiana (art. 48 Cost.) e la giurisprudenza costituzionale tedesca in materia elettorale è un riferimento anche per la Consulta, che ne ha fatto uso nella sentenza sul Porcellum. Gli italiani - ha spiegato Besostri - sono ora più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto. Un particolare ringraziamento all'avvocato Versace, codifensore nel ricorso veneziano".

''Ora si attende la decisione del Tribunale di Cagliari, che affronti anche le altre questioni delle minoranze linguistiche, del riequilibrio di genere e della deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste'', conclude Besostri.

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