Ore decisive dentro Scelta civica in vista delle decisioni da assumere per le elezioni europee. In ballo ci sono le candidature all'interno di una lista chiamata a superare lo scoglio del 4% di sbarramento. Al Senato i montiani hanno già annunciato battaglia per abbassare tale quota, anche se fra gli alleati (nonché dentro Forza Italia) c'è una certa resistenza al riguardo. Oltre alla soglia di sbarramento, Sc è alle prese con gli strascichi della decisione in favore della collocazione in senso ai liberal-democratici dell'Alde (già all'origine dei problemi con i centristi di Casini e Mauro).
La determinazione di non prendere in considerazione l'opzione del Ppe non sarebbe condivisa dalla totalità del partito. La freddezza, al riguardo, sarebbe già stata manifestata, da Andrea Causin, che da poco ha dato le dimissioni dal capo dell'organizzazione, mentre lo stesso vice presidente vicario Renato Balduzzi, secondo quanto si è appreso, auspicherebbe un supplemento di riflessione. Al momento, il fondatore Mario Monti si tiene fuori dalla mischia e forse dirà la sua, stasera, negli studi di 'Otto e mezzo'. Con il segretario politico Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, i contatti dei parlamentari sono costanti ma tra stasera e domani dovrebbero arrivare i frutti delle discussioni in corso nei gruppi di palazzo Madama e Montecitorio.
Per ora ci si concentra sulle europee e a ridosso di quell'appuntamento dovrebbe tenersi la convention del partito: la prospettiva di riferimento, comunque, resta chiaramente quella dell'Alde. In tale quadro si sta lavorando a perfezionare l'intesa con partiti come il Centro democratico di Bruno Tabacci, il Pli, ma anche con movimenti come Fare per fermare il declino. Il simbolo allo studio ricorderebbe quello di Scelta civica, ma declinato in chiave 'europea'. Il tutto, a sostegno della candidatura alla presidenza del 'governo' Ue, la Commissione, di Guy Verhofstadt, ex premier belga.
