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Expo: Iannetta, Enea porta la "Vertical Farm" per il cibo del futuro

12 aprile 2015 | 15.55
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Come coltivare l'insalata senza terra nelle città. Innovative soluzioni per sopperire alla crescente domanda di cibo e per la lotta agli sprechi.

Expo: Iannetta, Enea porta la

L'agricoltura da problema per l'ambiente a opportunità. Infatti, anche se sottrae risorse idriche, inquina e produce molti scarti e reflui è pur vero che le biomasse, se opportunamente trattate, possono essere riutilizzate e trasformate, ad esempio, a fini energetici. E' in questa logica che l'Enea partecipa a Expo 2015, il cui tema principale è "Nutrire il Pianeta, energia per la vita".

Un tema che cerca di trovare soluzioni alla crescente domanda di cibo che da qui al 2050 aumenterà in maniera esponenziale, con il previsto incremento della popolazione a 9 miliardi di persone. "La scarsità si sta infatti radicalizzando a livello globale, a causa delle 220.000 bocche da sfamare in più ogni giorno e dell’aumento del reddito nei Paesi Asiatici, che sta modificando i modelli di consumo delle popolazioni, passando da una alimentazione a base di proteine vegetali a quelle animali, con fabbisogni crescenti di risorse naturali" spiega Massimo Iannetta, responsabile dell'Unità tecnica Sviluppo sostenibile ed Innovazione del sistema agro-industriale dell'Enea.

Il contributo dell'Enea, (L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) a Expo si declina in vari modi, è già iniziato per la stesura della Carta di Milano, l'eredità immateriale dell'Esposizione, e sarà rivolto anche alla realizzazione di un prototipo di "Vertical Farm" dove la pratica agricola sostenibile urbana sarà protagonista con la produzione di ortaggi senza terra e l'acqua sarà riciclata in un ambiente totalmente climatizzato e automatizzato, con luce artificiale a led. La "Vertical Farm" sarà realizzata nel Future Food District nel Padiglione del Cibo del Futuro.

"Non pretendiamo di sfamare il mondo con l'insalata ma ci sono una serie di tecnologie che l'Enea può sviluppare in vari contesti" come appunto quello agricolo" afferma Iannetta. Secondo questa 'filosofia' non esiste una soluzione unica ma l'imperativo dovrebbe essere un modello di agricoltura sostenibile e di consumo sostenibile. O come suggerisce Andrea Sonnino, della direzione della medesima Unità tecnica dello Sviluppo sostenibile dell’Enea, come se fosse un mantra "produrre di più con meno, visto che ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate" in base alle stime della Fao.

Le chiavi per arginare questa tendenza comunque sono sostanzialmente cinque: mantenere inalterate le superfici agricole oggi disponibili; aumentare la produzione, ridurre gli usi competitivi e le perdite; gestire le limitate risorse in maniera più efficiente, riducendo l’inquinamento ambientale e gli input chimici ed energetici; adottare modelli di consumo sostenibili e ridurre gli sprechi; garantire qualità, rintracciabilità e sicurezza/salubrità del cibo. Ma "per fare ciò occorrono sia politiche ed accordi internazionali che una forte accelerazione del processo di ricerca ed innovazione o 'intensità di innovazione'" spiegano gli esperti dell'Enea.

Intanto il 14 maggio all'Expo Center di Milano l'Enea promuove una riflessione sulla Dieta Mediterranea, dall'emblematico titolo: "Esiste ancora la Dieta Mediterranea?" in quanto a detta degli esperti, nonostante il suo valore sia stato anche riconosciuto come Patrimonio immateriale dell' Unesco in Italia "ci siamo allontanati da questo modello alimentare" e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti con il 30% dei bambini dai 6 ai 14 anni in sovrappeso.

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