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Bce: Farinetti, c'è nuovo clima speranza ma serve riforma burocrazia

08 aprile 2015 | 16.03
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Per il patron di Eataly il varo del Quantitative Easing - che domani 'compie' un mese , ha migliorato le attese dei consumatori e l'erogazione del credito: "Ma ora gli investitori devono avere idee e rischiare in proprio mentre il governo deve ridurre il peso della burocrazia"

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"E' vero, in queste settimane abbiamo registrato forti incrementi di vendita rispetto al 2014, legati in parte al fatto che Pasqua è caduta prima: la mia impressione, quella di un imprenditore che vive 'in trincea', è però che fra la gente ci sia anche un cambio di visione sulla speranza, c'è la sensazione che siano state fatte mosse che aiuteranno a recuperare una vita migliore". Così il fondatore di 'Eataly' Oscar Farinetti commenta all'Adnkronos, in un'ottica da imprenditore, il cambiamento percepito dopo il varo del Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, che domani 'compie' un mese (gli acquisti sono partiti il 9 marzo).

A proposito di uno degli obiettivi della Bce, ovvero l'allentamento delle condizioni per i prestiti, Farinetti spiega che "oggi c'e' un miglioramento generale: le banche sono più disponibili al credito rispetto a un anno fa". Ma a determinate condizioni, precisa il patron di Eataly: "Le banche danno credito agli imprenditori che hanno buone idee, coraggio e veri progetti e che però investano anche i propri capitali: molti imprenditori, invece, non rischiano i propri soldi e usano il credito come un alibi".

"Noi, invece - spiega Farinetti - dobbiamo rischiare e investire: trovo giusto che il credito sia riservato a progetti veri, altrimenti sono soldi buttati".

"Ma non c'è solo il credito - aggiunge - c'e' il nodo burocrazia, che pesa soprattutto per i piccoli imprenditori, che devono passare ogni settimana 2-3 giorni a riempire fogli, perché abbiamo, ad esempio nel vino, 11 enti di controllo". "Certo, l'aspetto positivo è che sul fronte della sicurezza alimentare siamo il primo paese al mondo, ma ora - sottolinea il fondatore di Eataly - da questo governo, che ha fatto vere riforme e mosse molto importanti, mi aspetto una potente riforma della burocrazia".

Per trarre il massimo profitto dal nuovo clima creato dalla Bce, auspica Farinetti, "ora dobbiamo dare impulso alle vocazioni delle nostre imprese, dall'agricoltura al turismo, dall'industria manifatturiera di precisione al patrimonio culturale". "Se l'America è la nazione al mondo più 'on line' noi - conclude - dobbiamo diventare quella più 'on land', facendo andare insieme politica e impresa".

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