"Se ci fosse stato un interesse stringente di Cosa Nostra per la strage del rapido 904, Giovanni Brusca lo avrebbe saputo e lo avrebbe voluto sapere. E invece lui ha detto che non sa nulla sulla strage. E così si è smontato da solo". Così l'avvocato Luca Cianferoni, difensore di Totò Riina, ha commentato la deposizione del pentito Giovanni Brusca al processo per la strage del treno rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984, in corso davanti alla Corte d'Assise di Firenze, che vede come unico imputato Toto Riina, accusato di esserne il mandante.
"Mi sfugge il senso di tutto questo processo", ha detto Cianferoni all'Adnkronos al termine della terza udienza di oggi. Per quanto riguarda i possibili mandanti, ha aggiunto l'avvocato di Riina, "alternative a Cosa Nostra si possono immaginare, eccome".