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Omicidio Meredith: negli Usa decine di siti web tifano Amanda

24 marzo 2015 | 18.16
LETTURA: 4 minuti

"The Murder Of Meredith Kercher Wiki Site" o "The Amanda Knox & Raffaele Sollecito Case", sono solo alcuni tra i vari siti che monitorano attentamente il caso di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. "The Meredith Kercher Wiki Project" è stato realizzato "come tentativo di risolvere la confusione che circonda gli attuali processi in Italia"

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

"The Murder Of Meredith Kercher Wiki Site" o "The Amanda Knox & Raffaele Sollecito Case", sono solo alcuni tra i vari siti, molti dei quali con sede negli Stati Uniti, che monitorano attentamente il caso di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, fornendo documenti tradotti in inglese e ricostruendo la storia passo dopo passo. Proprio domani la Corte di Cassazione si pronuncerà sulla sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze nei confronti dei due ex fidanzati, prima condannati, poi assolti e poi nuovamente condannati a Firenze per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto il 1 novembre 2007. "The Meredith Kercher Wiki Project", di cui esiste anche la pagina su Facebook, è realizzato da un gruppo di volontari ed è stato lanciato, si legge, "come tentativo di risolvere la confusione che circonda gli attuali processi in Italia, presentando senza falsità o iperboli" i fatti.

Da parte sua, "The Amanda Knox & Raffaele Sollecito Case" è un sito che, come si legge sull'homepage, "presenta la verità riguardo l'omicidio di Meredith Kercher e su uno scandaloso insuccesso giudiziario, utilizzando documenti del caso e trascrizioni per analizzare l'avventata indagine della polizia sul suo omicidio". Per quanto riguarda l'attesa sentenza della Corte di Cassazione, scrive il Guardian, "anche se le condanne verranno confermate, le ruote della giustizia continueranno a muoversi lentamente" e "dopo che il tribunale emetterà le motivazioni della sua decisione, per la quale ci potrebbero volere fino a 90 giorni, il ministero della Giustizia italiano avrà fino a sei mesi per stabilire se chiedere il ritorno della Knox dagli Stati Uniti".

Ma secondo Michael Scadron, già avvocato al dipartimento di Giustizia americano nonché studioso del caso Knox, l'Italia non chiederà l'estradizione sotto la pressione Usa. Si ricorrerà, spiega, "al canale diplomatico per evitare la richiesta". Tuttavia, se venisse chiesta l'estradizione, gli Stati Uniti potrebbero fare ben poco per opporvisi. Qualora la condanna venisse confermata, spiega Steve Clemons, esperto di politica estera e senior fellow alla New America Foundation, "sarà quasi impossibile per gli Stati Uniti non estradarla in Italia". In base alla legge Usa, la richiesta di estradizione deve essere esaminata dal dipartimento di Stato e poi da quello di giustizia, prima di essere approvata da un tribunale americano, dove Knox potrebbe presentare ricorso. La decisione finale spetterà poi al segretario di Stato, John Kerry.

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