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Migranti: Comitato Casale San Nicola, ci dissociamo da qualsiasi violenza

18 luglio 2015 | 20.44
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Migranti: Comitato Casale San Nicola, ci dissociamo da qualsiasi violenza

Al termine di una lunga assemblea svoltasi all'indomani degli scontri di ieri con la polizia il comitato dei residenti di Casale San Nicola vuole fare chiarezza. "Il comitato spontaneo dei residenti di Casale San Nicola, dopo gli episodi accaduti ieri, vuole esprimere con chiarezza la propria posizione - si legge in una nota - I residenti si dissociano nel modo più assoluto da qualsiasi forma di violenza; quello che avremmo voluto, ieri, era una semplice resistenza passiva, un’azione al solo scopo dimostrativo, come si può vedere facilmente dalle immagini che mostrano le donne sedute in terra in prima fila, davanti alle forze dell’ordine in tenuta antisommossa".

"Vederle trascinate sull’asfalto in modo brutale ha suscitato anche reazioni emotive e non razionali. Abbiamo da sempre chiesto, e continueremo a farlo, - prosegue la nota - a tutti i gruppi aventi connotazione politica che nei mesi scorsi sono venuti a portare il loro supporto, di restare sempre nella legalità e per tanto non possiamo che dissociarci da chiunque si sia presentato ieri in tenuta da guerriglia".

'qualcuno dovrà assumersi responsabilità'

"I residenti non avevano né caschi né bastoni. - sottolineano dal Comitato di Casale San Nicola - La presa di distanza da azioni violente, che si può rilevare nei diversi video in circolazione, dimostra la nostra assoluta passività. Nonostante questo tra i residenti si contano più di 10 feriti e contusi, compreso un trapiantato ricoverato d’urgenza".

"Quello che è stato fatto è indecente per uno stato di diritto. Chi ha ordinato l’azione di passare sui cittadini innocenti deve assumersi le proprie responsabilità. Adesso, dopo tutto quello che è accaduto, e che non fa onore a nessuno, speriamo che le istituzioni mostrino attenzione per le nostre preoccupazioni, - scrive ancora il Comitato - per prima cosa smettendo di insultarci in ogni occasione. Desideriamo, come le forze dell’ordine, che questi episodi non si ripetano più e che sia possibile trovare una soluzione civile a questa vicenda".

"Ricordiamo che le nostre preoccupazioni sono dovute soprattutto alla natura di questo territorio (isolato, privo di infrastrutture e di punti di aggregazione, e privato), ed al peso che un centro per 100 richiedenti asilo avrà su una popolazione di sole 250 famiglie. Siamo tuttavia sicuri che con un minimo di ascolto, che fin’ora ci è stato negato, e buona volontà, si possa trovare una soluzione a questa vicenda. - conclude il Comitato- Noi come abbiamo sempre detto e fatto, continueremo a seguire la via della legalità e se possibile del dialogo".

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